Covid, Brusaferro: «Ospedali sotto stress. È una fase delicata: ogni violazione si paga a caro prezzo»

E allora come va intesa la vaccinazione?
«In questa prima fase serve a proteggere le categorie a rischio, vale a dire operatori sanitari e anziani delle residenze sanitarie. Nelle prossime settimane e mesi potremo progressivamente raggiungere tutte le fasce della popolazione».

Lei parla come se fossimo nel cuore dell’ondata, invece si sperava che al lockdown di Natale seguisse un periodo migliore. Non è così?
«Vorrei tanto rispondere con un messaggio più incoraggiante. I dati sull’impatto dell’epidemia relativi a questo periodo li vedremo a metà gennaio. Oggi i numeri quotidiani e l’incidenza sono ancora superiori ai 50 nuovi casi per 100.000 abitanti nei sette giorni, e il margine di resilienza del sistema sanitario è risicato. Quindi non è possibile fare a meno di misure di mitigazione».

Significa che gli ospedali non hanno smesso di soffrire?
«C’è stata una decrescita nell’occupazione dei posti letto ma ultimamente è rallentata e la capacità di reggere l’impatto dei ricoveri si è ridotta. Ecco perché è necessario evitare che la curva si rialzi».

Quando si potranno diradare le incertezze?
«Il monitoraggio del 15 gennaio sarà basato sui dati relativi a queste settimane e potremo capire meglio l’effetto delle chiusure».

Pensa che le regole siano state rispettate? Ha sentito le notizie su feste private con centinaia di persone a Capodanno?
«Ogni violazione purtroppo si paga a caro prezzo. Il virus non fa sconti».

È in dirittura d’arrivo una circolare del ministero che modifica la definizione di caso. Se per diagnosticare un positivo basterà il test antigenico la curva dell’epidemia cambierà?
«Ci vorrà qualche giorno perché la curva si assesti. Questi aggiustamenti hanno caratterizzato anche altre epidemie». C’è molta attesa per la riapertura degli impianti sciistici che non avverrà prima del 18 gennaio. Quali sono i punti critici di questa attività? «Il Cts ha esaminato i protocolli presentati dalle Regioni, sono stati chiesti approfondimenti. Molto dipenderà dal quadro epidemiologico».

La riapertura della scuola è un rischio?
«Va salvaguardata per il suo valore educativo e sociale. All’interno del sistema scolastico i protocolli adottati sono rigorosi ma bisogna tener conto che i rischi sono legati anche a tutto ciò che ruota attorno a questo mondo. Le scelte future non potranno prescindere dalla limitata resilienza del nostro sistema sanitario».

CORRIERE.IT

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