Cosa sappiamo della nuova variante del coronavirus in Gran Bretagna

Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha varato sabato 19 dicembre una serie di nuove misure per contrastare la diffusione di una nuova variante del virus Sars-CoV-2— il coronavirus che causa il Covid. Il premier ha parlato di questa variante durante una conferenza stampa straordinaria, con al fianco il direttore medico del governo, Chris Whitty, e il consigliere scientifico capo, Patrick Vallance. Intanto il governo olandese ha sospeso tutti i voli passeggeri dal Regno Unito fino al 1 gennaio, proprio dopo la scoperta nei Paesi Bassi di un caso di contaminazione con una nuova variante britannica. Il ministero della Salute olandese «raccomanda che qualsiasi introduzione di questa variante del virus sia limitata il più possibile, limitando e controllando il movimento di passeggeri in arrivo dal Regno Unito».

La diffusione «fino al 70 per cento più rapida»

Whitty ha fatto sapere che il Regno Unito ha informato l’Oms sul fatto che il nuovo ceppo di coronavirus — che contiene 23 differenze «di codice» rispetto alla sequenza standard — può diffondersi fino al 70 per cento più velocemente: «Come risultato della rapida diffusione della nuova variante, dei dati di modelli preliminari e dei tassi di incidenza in rapido aumento nel Sud-Est, il New and Emerging Respiratory Virus Threats Advisory Group (Nervtag) ora ritiene che il nuovo ceppo possa diffondersi più rapidamente», si legge nella dichiarazione ufficiale di Whitty. Secondo il capo dei consulenti scientifici britannici, Patrick Vallance, «il numero di persone ricoverate negli ospedali di Londra e nella zona sud-orientale del Regno Unito» è aumentato considerevolmente, a dicembre.

La letalità della mutazione è cambiata?

Secondo Whitty, la «cattiveria» del nuovo ceppo non sarebbe maggiore rispetto a quelli visti fino ad ora: «Le probabilità di andare in ospedale o di morire» dopo essere stati contagiati da questa mutazione del Sars-CoV-2- «sembrano essere più o meno identiche» a quelle osservate in precedenza. Whitty ha precisato però che, per confermare questo dato, sono in corso «studi urgenti». «Bisogna comprendere il significato della variante in termini di contagiosità, ma anche di effetto su terapie e vaccini — aveva detto giorni fa Mike Ryan, capo delle operazioni di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) —. Sono state segnalate molte varianti diverse di coronavirus, questa sembra prevalente in Gran Bretagna. Ora le questioni sono: è diffusa a livello internazionale? Rende il virus più aggressivo? Interferisce con farmaci e vaccini? Al momento non abbiamo informazioni in questo senso, ma è importante studiare la mutazione per capire se è significativa».

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