Roma, a marzo (dopo 80 anni) riapre il Mausoleo di Augusto: così risorge il sepolcro della città imperiale

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LE SCOPERTE
«Con il restauro finalmente si rivedono i colori veri, la struttura in opus reticulatum dell’epoca di Augusto, le impronte dei marmi spoliati – racconta Elisabetta Carnabuci archeologa responsabile del Mausoleo di Augusto – Abbiamo raccolto nuovi dati sull’architettura e sull’ingegneria romana del laterizio che saranno al centro di un convegno a marzo. Nessun monumento di Roma ha una storia così stratificata – racconta – Ogni camera ha tracce dirette di una fase particolare di lottizzazione». La finestra di Palazzo Valdambrini (costruito sopra il Mausoleo), le originali attaccaglie in ferro cui venivano legati bufale e tori (quando era un’arena), le pareti delle toilette per uomini quando era una sala concerti (usate chissà anche da Toscanini). La scala elicoidale del 700 conduce alla terrazza panoramica ad anello sulla sommità del monumento. Un’altra Roma.

Oltre alla partnership con il Ministero dei beni culturali e per il turismo, risolutivo è stato il mecenatismo della Fondazione Tim. Dopo la prima fase di restauro conservativo concluso nel 2019 (con i 4,2 milioni del Comune e del Mibact), entra nel vivo ora il nuovo cantiere (con i 6 milioni di Tim) con l’allestimento delle camere interne, così come dell’anello verde esterno fino al restauro della cella funeraria e gli apparati multimediali. La presentazione, ieri, ha raccolto istituzioni e ospiti, come il ceo di Bulgari Jean-Christophe Babin. Come precisa la soprintendente Daniela Porro, i lavori prevedono anche il restauro e l’allestimento dei reperti rinvenuti durante gli scavi, come la pavimentazione originale d’età augustea all’esterno del Mausoleo, il cippo, la fogna imperiale con copertura in travertino e lacerti di mosaici. «Il Mausoleo di Augusto è stato un monumento negletto eppure ha un’importante paragonabile al Colosseo – commenta Salvatore Rossi presidente di Fondazione Tim – Il nostro progetto è nato 5 anni fa, ci sono stati ritardi, qualche incomprensione, ma siamo qui. E siamo contenti che anche la piazza Augusto Imperatore sia al centro di una riqualificazione. Un bel monumento in una piazza degradata non avrebbe senso».

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L’AREA
La rinascita del Mausoleo non può essere certo svincolata dalla risistemazione dell’area. Le ruspe sono al lavoro per ridisegnare il sistema di terrazze belvedere, rampe e giardini lasciati a verde al servizio del Mausoleo secondo il progetto di Francesco Cellini, vincitore, è il caso di ricordarlo, di un concorso internazionale bandito dal Campidoglio nel 2006. «I lavori sulla piazza sono iniziati a marzo 2020 e si articolano in due lotti», spiega la sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli. Il primo, in corso, riguarda il versante meridionale. Qui si stanno smontando vecchie strutture murarie mal conservate, già tagliate dagli sventramenti degli anni 30, che consente a due cordonate gemelle di scendere alla quota del monumento, e di allestire infopoint, biglietteria e bar. Conclusione, fine del 2021. «Il secondo lotto coinvolge la sezione settentrionale che implica la sistemazione a verde del declivio con il posizionamento di elementi archeologici all’aperto», dice Marini Clarelli. Inizio stimato nel 2022, fine nel 2023.

IL MESSAGGERO

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