Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 7 dicembre: 13.720 nuovi casi e 528 morti
In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 1.742.557 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 13.720, +0,8% rispetto al giorno prima (ieri erano +18.887), mentre i decessi odierni sono 528, +0,9% (ieri erano +564), per un totale di 60.606 vittime da febbraio. Le persone guarite o dimesse complessivamente sono 933.132: 19.638 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +2,1% (ieri erano +17.186). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 748.819, pari a -6.487 rispetto a ieri, -0,9% (ieri erano +1.137). La flessione degli attuali positivi — sono in calo e con il segno meno davanti — è dovuta al fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi. A livello globale per numero di casi totali (con guariti e decessi) il nostro Paese è sesto nel mondo, dopo aver superato Spagna e Regno Unito, e si trova dietro a Francia e Russia. (Qui la mappa).
I tamponi sono stati 111.217, ovvero 52.333 in meno rispetto a ieri quando erano stati 163.550. Mentre il tasso di positività è del 12,3%: vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 12 sono risultati positivi; ieri era dell’11,5%. Questa percentuale dà l’idea dell’andamento dei contagi, indipendentemente dal numero di test effettuati. Qui la mappa del contagio in Italia.
Meno contagi in 24 ore, a fronte di meno tamponi come accade sempre il lunedì (il numero di analisi domenicali, comunicato oggi, è il più basso della settimana). La situazione migliora (la curva è lontana dal picco di novembre), ma cresce il rapporto di casi su tamponi che si attesta al 12,3%, contro l’11,5% di ieri. Per tenere sotto controllo l’epidemia bisogna scendere a cinque-diecimila casi quotidiani e portare il tasso di positività sotto il 10%, in modo da poter riattivare il contact tracing. Il momento è delicato: se non si fa attenzione adesso, prima di Natale, si rischia una terza ondata a gennaio, mescolata all’ondata influenzale, come ha detto all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid della Liguria.
Il Veneto è la regione più colpita per il terzo giorno consecutivo (+2.550 positivi), seguita da Emilia-Romagna (+1.891), Lombardia (+1.562), Lazio (+1.372), Campania (+1.060) e Puglia (+1.001). Da notare la Sicilia che scende sotto quota mille nuovi casi per la prima volta dal primo novembre (+918).
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