I sospetti di Salvini: «Un pezzo di FI tratta per posti di governo». Il centrodestra rischia di esplodere

di Paola Di Caro

Gli arresti in Calabriafanno da detonatore, ma che la bomba fosse pronta ad esplodere facendo saltare per aria l’alleanza di centrodestra lo si capiva da giorni. Almeno da quando Silvio Berlusconi ha scartato, cambiando marcia, cominciando a trasformare la «disponibilità dell’opposizione a mettersi al servizio del Paese» con l’appello accorato al governo a «pensare assieme al futuro dell’Italia». Scrivendo a quattro mani la manovra, dialogando molto intensamente con il Pd, offrendo i voti sullo scostamento di Bilancio a certe condizioni, certo, ma ormai in maniera autonoma dal resto del centrodestra.

Parole che Matteo Salvini prima ha fatto finta di non sentire, ma oggi sostanzialmente rinfaccia all’alleato-avversario: «Da parte sua c’è ambiguità». L’arresto con accusa di voto di scambio di Domenico Tallini, capogruppo azzurro in Consiglio regionale in Calabria?: «Ho mandato gli auguri a Gratteri di buon lavoro: persona seria che conosco bene, quando c’è da fare pulizia lui è una garanzia. Tallini mi ha attaccato molte volte. Spero che questa vicenda spinga a fare presto, che scelga un calabrese come commissario». La risposta migliore sarebbe non correre dietro Gino Strada ma «nominare un dottore specchiato e calabrese», dice i l segretario della Lega. Che del Cavaliere sembra davvero non fidarsi più.

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