La democrazia e il No al referendum sono una disposizione d’animo

A differenza di Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini, che hanno giudicato pericolosa una riforma costituzionale a cui dicono sì, io non la considero pericolosa e voto no. La riduzione dei parlamentari da 945 a 600 non risolverà nessuno degli antichi e montanti problemi istituzionali: il bicameralismo paritario è anacronistico e rallenta l’approvazione delle leggi, le camere sono sempre più disarmate, il potere si è concentrato sul governo senza che si abbia il coraggio di certificarlo per legge (per non passare da ricostitutori del fascismo), il dominio delle segreterie di partito si è fatto assoluto nelle stagioni dei piccoli zar. Al massimo potrà aggravarne qualcuno, e aggiungerne di nuovi, per esempio sull’indebolimento della rappresentanza, di cui si è parlato parecchio in queste settimane, e sui cui vorrei aggiungere un paio di considerazioni non abbastanza approfondite.

Prima. Se si procederà con un’ulteriore riforma, ben avviata in Parlamento, che estenderà il diritto di voto per il Senato ai diciottenni, saremmo di fronte al paradosso che 400+200 non fa 600. Il Senato, infatti, diventerebbe identico alla Camera, soltanto in scala 1:2. È evidente che una sola assemblea di 600 eletti sarebbe molto più rappresentativa di due camere fotocopia, da 400 e da 200.

Seconda. Si insiste in un parallelo scorretto, spesso furbino, talvolta truffaldino, fra il numero dei parlamentari italiano e quello di altre democrazie, come gli Stati Uniti o la Germania o la Francia. L’Italia però è una democrazia parlamentare (che cosa vorrà dire quell’aggettivo, parlamentare?), gli Stati Uniti sono una repubblica presidenziale federale, la Germania è una repubblica parlamentare federale, la Francia è una repubblica semipresidenziale. Raffrontare il numero dei parlamentari di una repubblica parlamentare con quello di una repubblica presidenziale o semipresidenziale, dove gli elettori scelgono direttamente il capo del governo, non ha molto senso. Ancora di meno ne ha raffrontarlo con quello di una repubblica federale. Perché è vero, gli Stati Uniti hanno 535 parlamentari (435+100), ma hanno anche cinquantadue Stati, ognuno con Camera e Senato. Il Colorado ha 65 membri della camera bassa e 35 della camera alta, il Texas ne ha 150+31, la Florida 120+40.

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