M5S, Di Maio strappa con Casaleggio, rottura vicina

L’alternativa è nebulosa: non è questione solo di decidere come strutturare il dibattito e tenere rasoterra il tasso di democrazia nelle assise. Ma che cosa fare dei militanti che fin qui hanno avuto l’illusione di decidere attraverso il voto sulla piattaforma Rousseau, che si punta a superare, altro elemento del braccio di ferro sotterraneo con Casaleggio. La situazione è tanto confusa che in M5s vengono fuori persino i paladini del no al referendum. L’ultimo è Giuliodori: “Voto no: la riforma danneggia l’assetto democratico del Paese”. Una divisione trasversale esiste in tutti i partiti, ma per i Cinquestelle il quesito riguarda la loro ragione di esistere.

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