Di Maio: «Rispettare il patto con il Pd Italia viva? Non chiude alla riforma»

di Alessandro Trocino

ROMALuigi Di Maio, alla fine, il rischio è che gli unici davvero convinti a votare sì al referendum confermativo sul taglio dei parlamentari siate voi, nonostante il voto favorevole di tutto il Parlamento.

«Ma no, a ragion di logica dovrebbero esserlo tutte le forze politiche che lo hanno votato in parlamento. Poi, per carità, se votano una cosa pensandone un’altra è un problema loro e un dato che gli italiani dovrebbero prendere in considerazione».

Il Pd non ha ancora preso una posizione ufficiale e Zingaretti pone delle condizioni, previste dal patto di governo: si può votare sì solo se c’è il via libera alla legge elettorale almeno in una Camera. Ci sarà?

«Guardi che sulla legge elettorale noi siamo d’accordo. Il governo l’ho formato io insieme a Zingaretti e c’era un patto, far viaggiare le due cose parallelamente. Per noi quel patto va rispettato. Siamo pronti a votare una nuova legge elettorale già prima della fine dell’estate. Questa è la nostra posizione, ribadita ieri anche da Vito Crimi. È limpida, cristallina, quindi se c’è qualcuno che frena non siamo certo noi. Insomma, qualsiasi intoppo se c’è, come dice il Pd, va cercato altrove, non nel M5S».

L’impressione, se non arriva il via libera la legge elettorale, è che il grosso del Pd si orienti più per il no.

«Anche il Pd ha votato la riduzione di 345 parlamentari ed io ho fiducia nelle forze di governo. Dopo di che, ad esprimersi saranno gli italiani, quel che chiedo è che tutti coloro che hanno votato quella riforma si sentano in dovere di combattere le fake news che stanno girando in questi giorni. Sia chiaro: questa non è una riforma del M5S, ma di tutti. Se ne parla da 30 anni ed è ora di cambiare passo».

Molti sostenitori del no non sono convinti dalle vostre argomentazioni e dall’idea che il taglio dei parlamentari sia solo una forma di risparmio, tra l’altro neanche così ingente.

«Il risparmio di mezzo miliardo a legislatura è solo una delle motivazioni, a mio avviso l’ultima in ordine di importanza. Voglio dire, se c’è un risparmio mi sembra comunque una cosa buona, perché nasconderlo? Il punto è che questa riforma renderà il sistema più snello ed efficiente, ridurrà gli squilibri e le sperequazioni attuali. Le sembra normale che la Basilicata oggi abbia più senatori che deputati? Oppure che abbia 7 senatori con circa 580mila abitanti mentre la Sardegna con più di 1milone e 640mila abitanti, quindi tre volte tanto, ne ha solo 8?».

Zingaretti parla di «insopportabile campagna in atto all’insegna dell’antipolitica». Non è ora anche per voi di svoltare e mettere fine a questa crociata populista anti Casta?

«Guardi, io non vedo questa campagna anti-politica e ad ogni modo le motivazioni del Si sono talmente tante e concrete da non dover scadere in un approccio anti-politico, che troverei ingiusto».

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