Strategia Amazon: ecco come si elimina la concorrenza

di Milena Gabanelli e Fabio Savelli

Mai come in questo tragico periodo abbiamo potuto toccare con mano l’utilità degli acquisti online. Certo, c’è stato un proliferare di sciacalli: tante persone hanno pagato per un prodotto che non è mai stato consegnato, ma il sistema in generale ha garantito un servizio insostituibile. Esclusa la Cina, a cui pensa Alibaba, il più gigantesco centro commerciale online al mondo è dominato da Amazon. È anche leader globale nel servizio di magazzino dati alle imprese, dove guadagna puliti 9 miliardi di dollari l’anno su un fatturato di 35: vuol dire margini superiori al 25%, un parametro con pochi eguali in altri settori. Ha una quota di mercato del 33% e potenzialmente accesso ai dati delle aziende che gli affidano il servizio come permette la normativa Usa. Di recente ha annunciato investimenti sui server anche in Italia. L’attività internazionale primaria però è quella di vendere sulla sua piattaforma milioni di articoli a prezzi bassissimi, e gli abbonamenti ad Amazon Prime.

La strategia Amazon Prime

Abbonarsi a questo servizio, che all’inizio aveva un costo irrisorio, significa avere a casa, in meno di 24 ore, qualunque prodotto e accesso a video on demand e serie televisive, che ora Amazon produce anche in proprio. Un’attività sovvenzionata con i soldi del cloud e del mercato nordamericano, che pesa il 61% dei suoi ricavi e dove ha una quota di mercato del’80%.

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