Quanto regge l’alleanza di governo: il Pd consegna a Conte il piano per la verifica

di GIOVANNA CASADIO

ROMA – “Non tempi biblici, l’agenda delle cose da fare 2023 deve concretizzarsi”. Nicola Zingaretti ha fatto redigere un fascicolo breve, otto pagine, che sarà inviato oggi ai circoli del Pd e rilanciato sul web. È il “Piano per l’Italia”. Sono le proposte di programma che i dem metteranno sul tavolo del premier Giuseppe Conte per la verifica, la cosiddetta fase 2 dell’alleanza giallo-rossa.

Sono state discusse per mesi, già dopo le europee del 2019, poi elaborate nel conclave di un mese fa nell’Abbazia di Contigliano con i gruppi parlamentari democratici, e quindi corrette in assemblee e riunioni. Ed eccole, accompagnate da una nota del segretario: “Vogliamo una Italia più verde, più giusta e competitiva per creare lavoro”. Un invito a invertire la tendenza dei contrasti e degli scontri: “Le polemiche garantiscono la visibilità a chi le promuove ma distruggono la qualità del governo. Il costo dell’incertezza che paga l’Italia è immenso”.

Quindi, le nuove politiche secondo il Pd devono cominciare dalla scuola. La priorità è abbattere i costi dell’istruzione: nessun esborso per le famiglie con redditi Isee fino a 25 mila euro. E poi nuovi asili nido, libri di testo a costo zero anche per gli studenti di medie e superiori e azzeramento delle rette universitarie. Ma anche in cinque anni portare la spesa per la conoscenza a livelli Ocse, con un incremento medio annuo di 4 miliardi.

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