Governo, Conte: a gennaio la verifica. Bettini: «Non possiamo stare sospesi tra Di Maio e Renzi»

Un «tagliando» alla maggioranza

Troppe fibrillazioni, troppe liti. Serve un rilancio, ma prima ancora urge un tagliando. Approvata la manovra, Conte dovrà presentarsi ai partiti con un nuovo programma e verificare se la voglia di andare avanti c’è ancora, o non è meglio votare. L’agenda «o si approva, o non si approva», è l’ultimatum di Bettini. A cui ha fatto poi seguito un intervento dello stesso segretario Nicola Zingaretti che, pur senza entrare in diretta polemica con gli alleati, ha evocato una nuova agenda per il 2020 «per riaccendere i motori dell’economia».

L’ok di Conte

Lo stesso presidente del Consiglio ha avallato lo schema-Bettini a margine di un convegno dell’Eni: «Un minuto dopo l’approvazione della legge di bilancio» dovrà aprirsi la verifica di governo che è «necessaria» e che dovrà indicare «un cronoprogramma fino al 2023», ha detto il premier. «Chiederò alle forze politiche di condividere un percorso anche sul cronoprogramma delle priorità che andremo a realizzare. Il Paese chiede chiarezza, non possiamo proseguire con dichiarazioni o differenti sensibilità, sfumature varie e diversità di accento», aggiungendo poi: «Non dubito dell’impegno di tutti di arrivare fino a fine legislatura».

Venerdì la direzione al Nazareno

Intanto, è stata convocata per venerdì mattina la direzione nazionale del Partito democratico al Nazareno. All’ordine del giorno la situazione politica e la valutazione sulle ipotesi di legge elettorale. Proprio oggi, su Corriere, il tema delle nuove regole di voto ha visto una insolita convergenza a favore di un proporzionale corretto tra i due Mattei, il leader leghista Salvini e quello di Italia viva Renzi. Quest’ultimo non ha escluso l’ipotesi di un voto anticipato qualora non si interrompano le fibrillazioni nella maggioranza.

CORRIERE.IT

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