Strage di Milano La memoria che resiste

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di   Aldo Cazzullo

Strage  di Milano La memoria che resiste

La notizia alla radio di un bambino amputato. È il ricordo di piazza Fontana che un altro ragazzino di mezzo secolo fa, Gianrico Carofiglio, ha affidato al Corriere. Il bambino si chiama Enrico Pizzamiglio. Ora ha 62 anni. Quel pomeriggio era alla banca nazionale dell’Agricoltura per pagare una bolletta, insieme con sua sorella Patrizia, di tre anni più grande. Il padre aveva affidato loro la commissione, perché non poteva assentarsi dall’edicola che mandava avanti.

Enrico e Patrizia hanno fatto gli edicolanti in via Lorenteggio, Milano, per tutta la vita. Entrambi hanno superato un lungo calvario, in particolare il più piccolo, che ha subito amputazioni parziali ai piedi e ha imparato a convivere con le protesi. Hanno fatto con amore un lavoro duro, che in questi anni è diventato ancora più difficile. Appartengono in qualche modo alla grande comunità del Corriere, ma non hanno mai parlato di piazza Fontana, e anche in questo cinquantenario non se la sono sentita di raccontare un dolore che resta soltanto loro.

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