Terremoto in Abruzzo: la scossa avvertita fino a Roma e Napoli

di Rinaldo Frignani

Una scossa di qualche secondo, ma è bastata per gettare di nuovo nel terrore Lazio e Abruzzo. Il sisma 4.4 Richter alle 18.35 di ieri sembra essere andato ben oltre la magnitudo rilevata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che ha individuato l’epicentro a 14 chilometri di profondità e a cinque chilometri di distanza da Balsorano (L’Aquila), nella frazione Ridotti. Pochi danni – qualche intonaco caduto a Sora, nel frusinate -, tanta paura e centinaia di chiamate ai numeri d’emergenza. Da Roma a Napoli, dove i vigili del fuoco hanno monitorato fino a sera la situazione (la scossa si è sentita anche ai Castelli, fra Lariano e Velletri, con gente fuggita in strada), senza dover per fortuna intervenire ma limitandosi a tranquillizzare la cittadinanza. Il terremoto, preceduto da una trentina di microsismi e seguito da una ventina di repliche di forza inferiore, è stato avvertito fino a Sulmona. Come anche a Rieti, Frosinone e L’Aquila.

Già in mattinata il sindaco di Balsorano Antonella Buffone – alla quale il collega del capoluogo Pierluigi Biondi ha offerto assistenza immediata – aveva disposto in via precauzionale la chiusura delle scuole in seguito agli eventi sismici della notte precedente e dei giorni scorsi. «Non ci sono danni a persone e cose. Abbiamo un piano di emergenza», ha spiegato, annunciando che gli istituti rimarranno chiusi anche oggi.

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