Europa incolore in attesa della Fed, a Piazza Affari in luce A2a

Tornando alla Fed, gli economisti si attendono una sforbiciata al costo del denaro di 25 punti base, rispetto all’attuale livello dell’1,75%-2%. Sullo sfondo rimane l’attesa per i negoziati tra Stati Uniti e Cina sul fronte del commercio internazionale, soprattutto dopo che ieri il presidente americano, Donald Trump, ha indicato la possibilità di un pre-accordo prima di metà novembre, quando si terrà il vertice Apec in Cina. Possibilità tuttavia ora messa in discussione da alcune nuove indiscrezioni.

In cerca di direzione anche Wall Street, dove perde terreno Alphabet: la controllante di Google ha registrato un calo degli utili nel terzo trimestre, a 7, 1 miliardi di dollari, deludendo le previsioni degli esperti.

Indice di Wall Street Standard and Poor’s 500

Debutto senza scossoni per Newlat
A Piazza Affari le Newlat Food hanno chiuso invariate rispetto al prezzo di collocamento di 5,8 euro. Valore che è stato fissato al minimo della forchetta di valori inizialmente fissata. D’altra parte la quotazione del gruppo agroalimentare che commercializza anche le fette biscottate Buitoni è un test importante, dopo i flop delle ipo di Ferretti e Rcf, IN Borsa il gruppo capitalizza circa 230 milioni. E’ la prima società che nel 2019 debutta sul segmento Star di Borsa Italiana.

Banche contrastate, debole il lusso
Contrastate le banche. Banco Bpm è ha chiuso in rialzo, così come Unicredit, mentre hanno perso terreno Ubi Banca e Intesa Sanpaolo. Sono arretrati i titoli del lusso dopo la buona performance di ieri innescata dalla notizia dell’interesse di Lvmh per Tiffany. Le vendite hanno così colpito le Ferragamo e le Moncler . Fuori dal paniere principale, perdono quota anche le Brunello Cucinelli, mentre corrono le Aeffe e mantengono le posizioni le Tod’s. Male anche Fiat Chrysler Automobiles e Cnh Industrial, colpite da realizzi dopo i rialzi di ieri.

Pirelli sotto i riflettori nell’attesa dei conti, in rialzo A2a
Pirelli & C ha perso punti nell’attesa dei conti del terzo trimestre che verranno diffusi a mercati chiusi. E’ inoltre già scattata l’attesa per il Capital Market Day fissato il prossimo 11 dicembre.
Nei giorni scorso le azioni della società guidata da Marco Tronchetti Provera hanno registrato un andamento volatile, risentendo prima del profit warning lanciato da Nokian e poi dalle buone indicazioni fornite dalla concorrente francese Michelin. Comunque dai minimi toccati a fine agosto le azioni hanno guadagnato circa il 27%. Il bilancio del 2019 è tuttavia in pareggio, mentre l’indice Ftse MIb è salito di oltre il 20%. D’altra parte Pirelli ha risentito della debolezza del settore auto mondiale, oltre che dei timori legati alla guerra dei dazi. Gli analisti di Mediobanca hanno raccomandato cautela, ossia hanno emesso un giudizio di ‘Hold’ con target di prezzo a 6 euro, temendo una revisione dei target di fine anno sui mar. Sono invece più ottimisti quelli di Equita, che raccomandano l’acquisto delle azioni per le quali stimano un target di prezzo a 7,2 euro. Mediobanca teme che, a seguito dei dati di questa sera sui margini, Pirelli possa ritoccare al ribasso le indicazioni sull’ebit dell’intero 2019. «Ci aspettiamo che Pirelli annunci un ebit del terzo trimestre in lieve calo e che aggiorni un nuovo target per il 2019 al livello minimo del precedente range», fissato a 950-1.012 milioni di euro, hanno spiegato gli esperti. Più in particolare, secondo le stime di Mediobanca, le vendite di Pirelli del terzo trimestre dovrebbero essere salite su base annua del 4% a 1,3 miliardi, in linea con il consensus, mentre l’ebit dovrebbe essersi attestato a 245 milioni di euro, in calo del 2% e lievemente al di sotto dei 248 milioni del consensus. Nell’attesa dei conti che verranno svelati a novembre, corrono le azioni di A2a. Equita consiglia l’acquisto dei titoli scommettendo che l’ebitda dell’azienda abbia vantato un progresso attorno al 25% nel periodo luglio-settembre.

Euro sopra 1,11 dollari, spread poco mosso a 144 punti base
Sul mercato dei cambi, l’euro è tornato sopra quota 1,11 dollari ed è scambiato a 1,1115 da 1,1090 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 120,98 yen (120,94), mentre il rapporto dollaro/yen è a 108,83 (109,00). Sotto la parità il prezzo del petrolio, che tuttavia ha quasi annullato le perdite del durante: il future dicembre sul Wti cede lo 0,41% a 55,58 dollari al barile, mentre l’analoga consegna sul Brent si attesta a 61,52 dollari (-0,08%).

Sull’obbligazionario, l’apprezzamento dei Bund sul secondario telematico dei titoli di Stato non consente allo spread dei titoli italiani di ridursi in una seduta priva di spunti di rilievo per il reddito fisso. Nel finale il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari
durata tedesco è indicato a 144 punti base, stesso livello dell’apertura, dai 143 del closing di ieri. Il rendimento dei titoli italiani si riduce leggermente all’1,09% (1,10%). Male i Bonos spagnoli che cedono terreno con un rendimento in risalita allo 0,34% (spread con i Bund a 70 punti base).

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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