Staccare la spina? “Se si va avanti così, tema inevitabile”. Intervista al dem Andrea Orlando

A metà intervista Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, torna a nominare la parola “voto”. A meno di due mesi dalla nascita del governo e dopo la debacle Umbra: “È la conseguenza, se si prende atto che questa esperienza non è in grado di andare avanti”. I presupposti iniziano già a vedersi: Di Maio paragona il Pd alla Lega e archivia l’esperimento di “coalizione politica col Pd”, Renzi che non perde occasione per distinguersi: “Se si va avanti così – dice Orlando – sarà inevitabile che il Pd si ponga il tema di staccare la spina. Siamo a un bivio. Tirando a campare il populismo si amplifica”. E invoca un congresso: “Lo ritenevo necessario, ma adesso lo ritengo urgente. Abbiamo bisogno di un riposizionamento strategico del partito sia che sulla richiesta di un consolidamento della coalizione ci sia una risposta positiva sia che non venga questo tipo di risposta”.

Orlando, definiamo la gravità di questo voto umbro: valanga, catastrofe, dica lei.

La definisco una sconfitta molto netta. Punto. Non imprevista, ma certo imprevista nelle dimensioni. La domanda non era “se” si vinceva o se si perdeva ma se si riuscivano a modificare i rapporti di forza consolidati nel tempo. Da tempo non governavamo i capoluoghi, alle politiche avevamo perso tutti gli uninominali e alle europee l’Umbria è l’unica regione dove non siamo avanzati rispetto alle politiche. Non siamo riusciti a ridurre questa forbice nonostante il grande impegno di Bianconi che voglio anche qui ringraziare.

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