Il Vaticano pronto a sostituire Giani, il capo della Gendarmeria

L’operazione, autorizzata con decreto del Promotore di Giustizia del Tribunale, Gian Piero Milano e dell’Aggiunto Alessandro Diddi, e di cui erano debitamente informati i Superiori, si ricollega alle denunce presentate agli inizi della scorsa estate dall’Istituto per le Opere di Religione e dall’Ufficio del Revisore Generale, riguardanti operazioni finanziarie compiute nel tempo». Si scopre così che le verifiche riguardano monsignor Mauro Carlino, capo dell’Ufficio informazione e Documentazione della Santa Sede; il direttore dell’Aif — l’autorità antiriciclaggio — Tommaso Di Ruzza; due funzionari, Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi; un’impiegata dell’amministrazione, Caterina Sansone. Tutti devono chiarire la natura di alcuni investimenti, compreso un palazzo acquistato a Londra, nella lussuosa Sloane Square per oltre 200 milioni di euro. Il giorno dopo il settimanale L’Espresso pubblica l’immagine di una nota interna firmata da Giani con le foto dei cinque, la comunicazione sulla loro «sospensione dal servizio» e il divieto di ingresso in Vaticano. «I suddetti — è scritto — potranno accedere nello Stato esclusivamente per recarsi presso la Direzione Sanità ed Igiene per i servizi connessi, ovvero se autorizzati dalla magistratura vaticana. Monsignor Mauro Carlino continuerà a risiedere presso la Domus Sanctae Marthae».

L’incontro con il Papa

La «soffiata» viene ritenuta gravissima, in Vaticano raccontano che lo stesso pontefice abbia voluto incontrare Giani per manifestargli il proprio disappunto. Anche perché in quelle immagini i cinque sembrano ricercati. Nessuno crede che sia stato il comandante a far uscire il documento riservato, ma gli viene comunque contestata una omessa vigilanza di cui dovrà rendere conto proprio al governatorato. Entro qualche giorno dovrà depositare una relazione per ricostruire l’accaduto e il suo avvicendamento viene dato per scontato e imminente. In queste ore chi è riuscito a parlare con il Comandante lo descrive «provato e amareggiato», pur confermando come queste voci sulla sua sostituzione siano cominciate già da mesi. Ma si siano via via fatte più insistenti anche tenendo conto dei rapporti non proprio idilliaci con il suo vice, Gianluca Gauzzi Broccoletti, nominato da papa Francesco nel dicembre scorso. Giani — nominato capo della gendarmeria nel 2006 — ha gestito tutti i casi delicati, da Emanuela Orlandi ai «corvi», dai casi di pedofilia a Vatileaks. E per questo si sta cercando una via d’uscita che non appaia come un licenziamento.

CORRIERE.IT


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