La Sea Watch attracca a Lampedusa, la capitana Rackete arrestata dai finanzieri

mara rosa tomasello inviata a lampedusa

L’epilogo è quello che il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva auspicato, l’arresto della comandante Carola Rackete, ma avviene in maniera del tutto imprevista con il colpo di scena che mette fine dopo 16 giorni all’odissea della Sea Watch. Quando mancano pochi minuti alle 2 e sette ore al momento in cui Rackete dovrà presentarsi davanti al pm Salvatore Vella per essere interrogata, la nave punta senza autorizzazione verso il molo commerciale, rifiuta (per tre volte sostengono i finanzieri) di fermarsi all’alt, sfiora l’incidente con la motovedetta 808 classe 800 a pochi centimetri dalla banchina e attracca.

Reportage – Arrestata la capitana della Sea Watch: Lampedusa è affollata a quasi indifferente

Una manovra di tre minuti è quello che costa alla comandante l’arresto con l’accusa di resistenza o violenza contro una nave da guerra, con l’ipotesi di violazione dell’articolo 1100 del Codice di navigazione: un reato punito con la reclusione da tre a dieci anni. E’ probabile che le venga contestato anche il tentato naufragio. L’equipaggio della motovedetta parla di momenti di tensione altissima: «Siamo stati fortunati, potevamo restare schiacciati. Il nostro compito era quello di bloccarli, e così abbiamo fatto. Ma non c’era più modo di fermare una nave di quelle dimensioni. Ci hanno detto “spostatevi”. Avrebbero ancora potuto azionare le eliche di prua e fare marcia indietro, ma non l’hanno fatto».

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