Premier isolato adesso si traveste da tecnico

Augusto Minzolini

È il rebus su cui si interroga la maggioranza gialloverde. «In Europa dovremmo essere protagonisti non camerieri – osserva il leghista Riccardo Augusto Marchetti, reduce dalla vittoria del Carroccio nelle comunali della sua Umbria – ma Conte sta diventando sempre più tecnico.

Ricorda i tecnici di una volta, quelli che avremmo voluto per sempre dimenticare…». Una domanda che rimbalza anche nelle file dell’opposizione, dove, invece, i nomi che i gialloverdi vorrebbero esorcizzare, si fanno. «Sta enfatizzando – ragiona Francesco Lollobrigida, capogruppo del partito della Meloni a Montecitorio – la sua immagine di tecnico. In mancanza di meglio al Quirinale si sono trovati un Monti fatto in casa». E in queste condizioni è fatale che il «caso» Conte abbia suscitato qualche perplessità pure nei due vicepremier, quelli che ieri sera il capo del governo si è ritrovato di fronte. Tant’è che un Giggino Di Maio sempre più amletico, ha posto una serie di interrogativi al suo staff: «Che gioco sta facendo Giuseppe (ndr, Conte)? Si è montato la testa? O è troppo esposto all’influenza del Quirinale…?».

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