Persino Di Maio teme l’effetto-Raggi Non la difende per non perdere voti

Adalberto Signore

Virginia Raggi è ormai diventata una sorta di Re Mida al contrario, al punto che perfino Luigi Di Maio si guarda bene dal prendere le difese della sindaca di Roma.

D’altra parte, non è un caso che Matteo Salvini abbia deciso di lanciare il suo assalto all’arma bianca al M5s proprio prendendo di mira quello che con ogni evidenza è uno dei punti più deboli della retorica del «cambiamento» a Cinque stelle. Sono ormai quasi tre anni che la Raggi siede in Campidoglio e l’unico cambiamento che i romani hanno percepito è in peggio. Insomma, per quanto la Capitale venga da un malgoverno costante delle ultime amministrazioni sia di sinistra che di destra, tre anni di totale immobilismo sono un fatto difficile da spiegare. Ed è per questo che il leader del M5s ha preferito tacere mentre Salvini menava giù bordate contro la Raggi. E pensare che neanche un anno fa – era giugno del 2018 – il ministro dell’Interno si era schierato in difesa di Virginia: «Roma è una città stupenda e in difficoltà, ma non certo per la giunta attuale. L’immondizia per strada e le buche c’erano anche prima…». Succedeva solo dieci mesi fa, politicamente un’altra era geologica.

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