Protesta anti-rom a Casal Bruciato: “Raggi assegni l’alloggio agli italiani”

La sua nuova sistemazione è una tenda verde, montata nel giardino condominiale di via Facchinetti. “L’alloggio lo devono dare a lei, non ai rom”, dicono in coro gli inquilini, determinati a rimanere al suo fianco finché non otterranno quello che chiedono. “Se non vogliono che scoppino nuove rivolte – avverte Fabrizio Montanini, coordinatore dei comitati di zona – diano una casa a Noemi”. L’assessorato al Patrimonio di Roma Capitale, però, ha già fatto sapere che “le assegnazioni delle case di Edilizia residenziale pubblica vengono effettuate esclusivamente e scrupolosamente in base alla disponibilità degli immobili e all’ordine delle graduatorie, escludendo qualsiasi discriminazione, possa essere essa di etnia, credo o religione”.

I residenti di Casal Buciato alla Raggi: “I rom? Li metta in Campidoglio” Pubblica sul tuo sito

Una spiegazione che non convince gli abitanti di Casal Bruciato. “Noi italiani – dice Maria – non abbiamo diritto a nulla, siamo stanchi di vivere da invisibili, a casa di nonni e genitori con mille figli”. Le fa eco una donna sulla settantina: “Mio figlio dorme dentro ad una macchina, come un barbone, a lui la casa popolare non gliela danno, ci sentiamo discriminati”. “Voglio essere libera di entrare ed uscire senza paura, senza dovermi guardare le spalle”, spiega Anna Rosa che vive nell’appartamento di fronte a quello assegnato ai rom. “La Raggi li portasse in Campidoglio i nomadi, noi qui non li vogliamo perché c’è già abbastanza degrado”, aggiunge un’altra inquilina suggerendoci di andare a vedere cosa succede in via Tommaso Smith. “Lì c’è un insediamento rom che non viene mai controllato, i nomadi sono allo sbando, bruciano, rubano, rovesciano la spazzatura a terra, siamo stanchi”.

A spalleggiare i residenti, anche questa volta c’è CasaPound. Ma guai a bollare la protesta come “razzista” o “fascista” perché Paolo, strillando, vi risponderà: “Non siamo razzisti, in questo condominio ha vissuto per sei mesi una famiglia siriana e non è volata una mosca, qui c’è gente di destra e di sinistra”. Dal canto suo, Davide Di Stefano, dirigente nazionale delle tartarughe frecciate, sposa in pieno le ragioni della piazza. “Se si ritrovassero dieci rom sul pianerottolo – ragiona – penso che protesterebbero pure ai Parioli dove, ovviamente, non viene mai portato nessuno. Il problema è sempre e solo scaricato su quartieri popolari come Casal Bruciato o periferie come Torre Maura”.Casal Bruciato, residenti in protesta: “Le case prima agli italiani”

IL GIORNALE

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