Burocrazia, giustizia, tasse e avanzo primario: la ricetta di Cottarelli per salvare l’Italia

Giuliano Balestreri

La ricetta di Carlo Cottarelli per traghettare l’Italia fuori dalla crisi è semplice, ma forse proprio per questo non viene seguita: “Riforma della burocrazia, della giustizia civile, taglio delle tasse con il recupero dell’evasione fiscale e taglio del debito con l’aumento dell’avanzo primario. Un vero governo del cambiamento si concentrerebbe su questi punti – dice l’ex commissario per la spesa pubblico -, anziché agire come fossimo nella prima repubblica aumentando la spesa pubblica. Basti pensare che per non far aumentare l’Iva e finanziare quota 100, il deficit per il 2020 è già al 3,5%”.

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Insomma, se l’Italia è in crisi non è solo colpa della politica (che di responsabilità ne ha parecchie), ma anche degli italiani che vogliono meno tasse, ma appena possono evadono il fisco; gli stessi che si lamentano degli sprechi della pubblica amministrazione, ma nei fatti votano chi promette più spesa pubblica. “Se gli italiani non cambiano, non c’è nulla da fare. La riforma Fornero è stata l’unico reale taglio alla spesa pubblica, ma il governo Monti pagò un prezzo altissimo. Sia in termini politici che personali” dice l’economista dal Salone del Risparmio: “I tagli sono una scelta politica, ma da soli non bastano. Il debito pubblico sarebbe potuto calare molto tra il 2010 e il 2017, ma invece si è scelto di usare, sbagliando, l’avanzo primario per altre cose dagli 80 euro all’abolizione della tassa sulla prima casa. Fu un errore grave, perché in quel periodo le spesa pubblica rimase invariata”.

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