Economia, indicatori preoccupanti ma il governo minimizza

di Massimo Franco

Dire che Movimento Cinque Stelle e Lega sono in disaccordo su tutto può essere di consolazione per gli avversari. Eppure non cambia la sostanza di un patto di potere che si rinnova sulla soglia di ogni frattura annunciata. Si tratti di Tav, di immigrazione, di Venezuela, di economia, i due contraenti del governo guidato da Giuseppe Conte appaiono scientificamente agli antipodi ma si ritrovano sempre. E di fronte allo sfondo preoccupante delineato ieri dall’Istat, la volontà di non offrire margini alle critiche delle opposizioni si conferma unanime. La tattica per contrastare le statistiche impietose che parlano di recessione sembra già decisa: negare che sia conseguenza dei provvedimenti del governo gialloverde; e assicurare l’opinione pubblica che i benefici di reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni arriveranno tra qualche mese, insieme alla ripresa. Il resto, tipo scaricare sugli esecutivi precedenti quanto sta avvenendo, è contorno: anche perché in parallelo il Movimento Cinque Stelle cerca di replicare ai dati diffusi ieri dall’Istat sostenendo che l’occupazione è cresciuta.

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