Ex Penicillina rioccupata, tra Raggi e Salvini è scambio di accuse sulle responsabilità

Il pensiero è corso subito al vicepremier leghista, tra i protagonisti, il 10 dicembre scorso, dell’ultimo sgombero dell’ex fabbrica farmaceutica sulla Tiburtina. Chiusa negli anni ’90 e più volte occupata, sgomberata per l’appunto poco più di un mese fa, con un’operazione – annunciata più volte dal ministro dell’Interno e preparata nel dettaglio con notevole impiego di uomini e mezzi benché il palazzone fosse praticamente ormai vuoto – al termine della quale era arrivato anche Salvini, che poco dopo aveva dichiarato: “È un altro giorno all’insegna dell’ordine e della legalità”.

Ieri, nel pomeriggio, è stata rilanciata la notizia della nuova occupazione dello stabile; qualche ora dopo è arrivato, rigorosamente via social, il commento della sindaca di Roma. Passato tutt’altro che sotto silenzio dalle parti del vicepremier leghista, diretto avversario benché alleato di Governo, dell’altro vicepremier, Luigi Di Maio, tra i Cinquestelle uno dei più vicini alla Raggi. Stando a quel che risulta ad HuffPost, negli ambienti vicini a Salvini le parole della sindaca di Roma sono state accolte con sorpresa e anche un po’ di fastidio. Nel decreto Sicurezza – questo il filo lungo il quale si è svolta la riflessione – ci sono obblighi precisi per i proprietari affinché impediscano nuove occupazioni, soprattutto dopo gli sgomberi. In generale, senza voler rispondere a nessuno – si è andati avanti nel ragionamento – la vigilanza può essere fatta anche con i vigili che rispondono al Campidoglio.

Salvini, che sarebbe intenzionato ad approfondire già a partire da stamane la questione relativa alla nuova occupazione dello stabile sulla Tiburtina, per il momento non replica. Ma non sarebbe la prima volta di uno scontro con il Campidoglio a 5 stelle. L’ultima, il 10 gennaio scorso: dopo la sparatoria davanti a un asilo nido della Magliana, in cui è rimasto ferito un pregiudicato, Raggi aveva scritto, ancora su Twitter, “Roma ha bisogno di più poliziotti come annunciato dal ministro Matteo Salvini” e il vicepremier, in una diretta Facebook, aveva replicato, più o meno, “Faccia il suo, pensi alle buche”. Una stoccata dalla Raggi arrivò dopo la sentenza di assoluzione dall’accusa di falso ideologico in atto pubblico per la vicenda legata alla nomina del fratello del suo stretto collaboratore, Raffaele Marra, alla Direzione Turismo. In un’intervista la sindaca disse: “La Lega aveva provato a lanciare un’Opa su Roma, ma ha fatto veramente male i conti” aggiungendo: “Il Carroccio dovrebbe pensare a rispettare il contratto di governo”. E il vicepremier leghista rispose: “Nessuna Opa della Lega sul Campidoglio, ma a Roma si può fare di più”.

Lo scontro politico rischia di riaccendersi sull’ex Penicillina, di nuovo abitata, perché dopo la ruspa, dopo le telecamere, senza strategia, tutto torna come prima.

L’HUFFPOST

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