O li fermate o siete complici

A Bruno Vespa, che lo ha intervistato per il solito libro strenna di Natale, il braccio destro di Salvini, Giancarlo Giorgetti, la verità l’ha detta: questo reddito di cittadinanza fortemente voluto dai Cinquestelle è un vero casino e non è detto che potrà vedere la luce.

Giorgetti non ne fa una questione politica, ma tecnica. Ancora oggi, con la Finanziaria in corso di voto, non si sa chi avrà diritto al sussidio, come sarà erogato e a che condizione, chi dovrà controllare e via dicendo. In altre parole i Cinquestelle, sulla loro promessa regina, sono in alto mare e per di più in stato confusionale. L’unica certezza è che rischiamo di buttare al vento tra i sei e i nove miliardi, tanto è il costo del solo avvio della procedura. Di Maio e Conte non si rassegnano all’evidenza e spingono per staccare il primo assegno entro aprile, mese fatidico che precede le elezioni europee. In altre parole i Cinquestelle vogliono fare pagare a tutti gli italiani la loro campagna elettorale, comperare il voto di chi preferisce l’assistenza al lavoro.

C’è un solo modo per evitare tanto inutile e ingiusto spreco di soldi pubblici: bloccare il reddito di cittadinanza o comunque non farlo partire prima che si sia trovato un sistema che garantisca un minimo di equità e trasparenza dell’erogazione. E questo può farlo solo la Lega, che in questo caso non può nascondersi dietro il «rispetto del contratto di governo».

Se il contratto contiene una truffa va fermato, altrimenti non si è alleati ma complici di un reato grave quale è lo sperpero di soldi nostri.

Quello «confessato» da Giorgetti a Vespa è più di un sospetto, le sue parole non lasciano dubbi: la Lega è conscia che il governo di cui fa parte vuole varare un provvedimento che, soprattutto così come è, non può stare in piedi. Ne tragga le conseguenze con lealtà verso il suo elettorato – che per un partito è l’unica lealtà che conti – e non potrà che aumentare il suo già notevole consenso. Ogni euro buttato in un reddito assistenziale pasticciato e demagogico è un euro sottratto ai lavoratori, ai piccoli imprenditori e ai pensionati. Il consiglio non richiesto a Salvini è di non lasciare le impronte digitali su una simile follia. Se lo farà, non ci sarà prescrizione che potrà riabilitarlo.

IL GIORNALE

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