Condono, il caso Ischia spacca l’M5s. E il ministro Costa spera nelle soprintendenze

di CONCETTO VECCHIO

ROMA – Il ministro dell’ambiente Sergio Costa, un avversario storico delle sanatorie, (“non riesco a declinare il verbo condono”), ha più volte espresso tutto il suo disagio sul condono edilizio ad Ischia voluto dal governo gialloverde all’articolo 25 del decretone su Genova, salvo poi oggi fare parziale dietrofront.

La vicenda continua ad agitare i Cinquestelle, soprattutto l’ala ambientalista e di sinistra vicina alle posizioni del presidente della Camera Roberto Fico. “Critica? Io sono più che critica”, ammette la senatrice Paola Nugnes. “Ho anche presentato un emendamento”. Un altro che aveva delle riserve è il deputato napoletano Luigi Gallo, che insieme ad altri parlamentari di maggioranza ha contribuito a modificare il testo in Commissione Ambiente, dove sono state accolte due novità: si può accedere al condono solo previa esame della Soprintendenza, che esaminerà quindi le richieste caso per caso, e a cui sarà concessa sei mesi di tempo per l’esame.

L’altra modifica, fatta propria dal relatore del provvedimento, Gianluca Rospi (M5s), riguarda il fatto che saranno esclusi dal finanziamento le parti delle abitazioni oggetto di aumento di volumetria. Ora queste due novità passeranno al vaglio dell’aula, e lì bisognerà vedere se placheranno i malumori interni. Gallo ha inoltre proposto che vengano stanziate più risorse per aumentare il personale della Soprintendenza. “Quello che manca è un piano paesaggistico per Ischia, la cui adozione andrebbe inserita nel decreto”.

Tuttavia i disagi restano profondi, perché questa storia rappresenta un danno d’immagine per il M5s, che si accredita così come un Movimento pigliatutto. Come ha denunciato Legambiente “nonostante le parole rassicuranti del vicepremier Di Maio basta leggere l’articolo 25 dove si prevede una sanatoria tombale secondo la quale si devono concludere i procedimenti ancora pendenti per gli immobili distrutti o danneggiati dal sisma del 2017: una norma che consentirebbe di sanare edifici che perfino i due condoni approvati successivamente dai governi Berlusconi nel 1994 e nel 2003 vietavano proprio perché posti in aree pericolose da un punto di vista idrogeologico e sismico, oltre che vincolate paesaggisticamente”.

“E’ clamoroso”, fa notare il verde Angelo Bonelli, “che si condonino case che probabilmente non hanno retto l’urto delle scosse proprio perché costruite abusivamente al di fuori dei parametri della legge”. Bonelli fa notare che la legge parla di case “danneggiate”, una parola che potrebbe consentire di estendere la platea dei cittadini richiedenti il condono anche a chi non necessariamente ha subito danni dal sisma”.

Ma perché Di Maio ha promesso il condono? “Semplice. Per una questione di consenso”, spiega Bonelli.

“Mi affido al Parlamento per una rivisitazione dell’articolo 25 del decreto di Genova che sia conforme al senso di giustizia”, ha spiegato ieri a Sky Tg 24 il ministro Costa. “Le case abusive le ho sequestrate nella mia vita precedente da generale della Forestale e dell’Arma. In Consiglio dei ministri ho espresso anche il mio disagio. E con molta trasparenza abbiamo deciso di spostare la cosa all’esame parlamentare”.

Stamattina su Facebook Costa è tornato sull’argomento, apprezzando positivamente l’emendamento Soprintendenza. “Soltanto se la risposta sarà positiva, i cittadini avranno il contributo per ricostruire la propria casa, come tutti gli altri terremotati d’Italia”.

“Ciò permetterà ai cittadini di Ischia – scrive testualmente Costa – di accedere in tempi alla risposta dello Stato, non a un condono, ma solo a un doveroso esame delle domande di condono, che potranno essere accolte ma anche respinte. Se il Parlamento apporterà altri miglioramenti ne sarò ancora più lieto”.

“Ma non c’è nulla di nuovo”, ribatte Bonelli. “L’emendamento ribadisce quanto già previsto dalle leggi sul condono edilizio di Berlusconi, che prevedono il rilascio della concessione del nulla osta della soprintendenza in caso di presenza di vincolo”. Qual è l’autonomia di Costa, si domanda il leader verde. “Egli fa il notaio delle decisioni altrui, cioè di Di Maio”.

E’ solo fumo negli occhi, attacca il Pd, con la capogruppo in Commissione Ambiente, Chiara Braga. “L’emendamento fatto passare dai relatori all’originario articolo 25 butta solo un po’ di fumo negli occhi. Tutte le pratiche di condono pendenti continueranno ad essere esaminate in base alla legge 47/85, cioè al condono Craxi, quello più “generoso”: ciò significa che si potranno sanare abusi non sanabili in base alle leggi successive, realizzati anche su aree a rischio idrogeologico e quindi pericolose per la stessa sicurezza dei cittadini. Ne è dimostrazione il fatto che il richiamo alla legge del condono 2003 non cita il nessun modo l’esclusione del condono per immobili soggetti a vincoli a tutela degli interessi idrogeologici e delle falde acquifere. Con l’aggravante che a queste case abusive si riconoscerà anche il contributo pubblico per ricostruirle in zone a rischio di successivi crolli: oltre al danno la beffa”.

Di Maio aveva detto: se troverete una mia proposta sul condono di Ischia m’iscrivo al Pd.

Quando Di Maio diceva: “Se faccio una legge per il condono a Ischia mi iscrivo al Pd”

Anche il Wwf è molto critico, poiché l’emendamento sulla Soprintendenza “consentirà a chi ha costruito illegalmente ville al mare compiendo un abuso (e ne ha la possibilità economica visto che si esclude il contributo alla ricostruzione) di ricostruirle legalmente”.

Ma i dubbi sul provvedimento lacerano anche il consiglio regionale campano, dove nel M5s è in corso una discussione. Il vicepresidente del gruppo M5s, l’ingegnere Vincenzo Viglione ha spiegato a Conchita Sannino sull’edizione napoletana di Repubblica: “Va bene dare una risposta abitativa, giusto ricordare che queste istanze di condono giacciono lì da anni, ma io mi chiedo: se queste istanze ricevono un ok, siamo in grado di garantire sicurezza? Scaramanticamente se tra alcuni secoli c’è un altro terremoto in che termini questa norma avrà tutelato le comunità?”.

REP.IT

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