Stangata d’autunno per pasta e pane: “Il grano costerà 2,7 miliardi in più”

luigi grassia

Siamo ancora ad agosto ma già le associazioni di consumatori guardano con preoccupazione alla stangata sui prezzi che attende le famiglie italiane in autunno: il quadro è in chiaroscuro, non tutto è negativo, ma già si sa che i prezzi di molti prodotti alimentari sono destinati ad aumentare, in particolare quelli di alcuni beni di largo consumo come il pane, la pasta, i grissini e i biscotti (per colpa del rincaro del grano): +45 euro per famiglia in media. Se poi il nucleo familiare include bambini o adolescenti, è in arrivo un incremento delle spese per la scuola, anche se la singola voce più pesante in questo comparto, cioè quella dei libri di testo, è destinata a un sorprendente ribasso; per lo meno, questa è la previsione non troppo sfavorevole di Federconsumatori, mentre il Codacons è più pessimista, e a seconda di chi avrà ragione il bilancio finale dei rincari varierà di parecchio.

Per quanto riguarda l’elettricità e il metano, altra voce da tenere sempre d’occhio, non dovrebbero esserci ulteriori rincari in autunno, visto che la corsa dei prezzi del petrolio è rallentata negli ultimi mesi, e gli adeguamenti delle bollette non avvengono in tempo reale, ma in base all’andamento del passato recente; tuttavia si prevede che le quotazioni del barile ricomincino a crescere proprio in autunno, e questo si ripercuoterà immediatamente sulla benzina e sul gasolio auto e (quindi) su tutte le merci trasportate su gomma, e a scadenza di qualche mese la nuova corsa del petrolio comporterà un’altra tornata di rincari anche per la luce e per il gas (non subito, ma dopo un po’, a causa del meccanismo di cui sopra).

 

Quanto ai derivati del grano, che hanno ampio spazio sulle nostre tavole, il Codacons segnala che la produzione della materia prima è molto diminuita fino al 20% a causa della siccità in Europa, Russia e Stati Uniti. «Una famiglia media spende in Italia 76 euro al mese per il pane e i cereali» dice il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, «e il giro d’affari legato al solo pane raggiunge gli 8 miliardi annui. Gli italiani consumano in media 24 chili pro-capite di pasta e 60 chili di pane, focacce e pizze. Un rialzo al dettaglio del 5% determinerà una maggiore spesa di 45,60 euro annui a famiglia. Si tratta di una stangata da 2,7 miliardi di euro a carico degli italiani, considerando tutti i prodotti legati al grano commercializzati nel nostro Paese».

 

Le industrie alimentari

Sarà interessante verificare se il forte calo, in atto a livello globale, del prezzo di un’altra materia prima alimentare, cioè il caffè, comporterà un prezzo più basso del prodotto finale per il consumatore in Italia. Scommettiamo di no? La regola è che le oscillazioni dei prezzi mondiali delle materie prime giustificano sempre i rincari allo scaffale ma non giustificano mai i ribassi al consumo; le industrie alimentari si mettono sempre in tasca la differenza. Andrà così anche stavolta con il caffè?

 

Per quanto riguarda invece il conto delle spese scolastiche, secondo Federconsumatori quest’anno i genitori di ogni studente spenderanno 526 euro, +0,8% rispetto al 2017. Il rincaro è moderato perché, in base ai calcoli di questa associazione, il totale ingloba un -1,1% della spesa per libri di testo e dizionari, mentre aumenteranno i prezzi di zaini, astucci e del resto del materiale scolastico (penne, diari, quaderni eccetera).

 

Di quanto aumenteranno queste voci? Secondo il Codacons, molto dipenderà se studenti e genitori sceglieranno prodotti griffati oppure no, e se si faranno acquisti in negozi pretenziosi o invece nei supermercati. Nel primo caso l’aumento medio di prezzo sarà del 4% mentre nel secondo si limiterà al 2%. Inoltre il Codacons non crede che i libri e i dizionari quest’anno costeranno meno; e anche per questo fa un preventivo dei costi per la scuola molto più alto di quello di Federconsumatori: mille euro per ogni ragazzo. Basta acquistare uno zainetto di marca per appesantire il conto di 120 euro con questa sola voce. E il fatto che le scelte individuali pesino così tanto sul totale contribuisce a spiegare l’estrema variabilità delle medie ipotetiche.

LA STAMPA

Rating 3.00 out of 5

No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.