Nomine Rai, trovato l’accordo: Salini ad, Foa presidente. Ma il Pd lo attacca: “Sovranista, offende Mattarella sui social”

ROMA – Trovato l’accordo sui nuovi vertici della Rai. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha proposto al governo Fabrizio Salini come amministratore delegato e Marcello Foa come consigliere d’amministrazione. Sarà proprio Foa, come annuncia Luigi Di Maio al termine del consiglio dei ministri, il nuovo presidente di viale Mazzini. “Con Salini e Foa garantiamo il rilancio della principale industria culturale del Paese”, scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Ma la nomina di Foa ha scatenato la protesta delle opposizioni per alcune sue posizioni “sovraniste” e in particolare per alcuni post anti Mattarella. “Amico sovranista di Salvini – attaccano sul loro account Twitter i senatori Pd – offende su Facebook il presidente Mattarella come un troll di bassa lega, nella spartizione delle poltrone tra M5S e Lega vince la nomina a presidente della Rai. Non c’è che dire, il cambiamento, in peggio, è servito. Noi voteremo no”. Il segretario dem, Maurizio Martina: “In Rai va in onda la spartizione tra Lega e 5Stelle. Pronti a un’opposizione durissima”. Paolo Gentiloni, ex premier, sceglie l’ironia: “Un sovranista indicato per la presidenza Rai. Usciremo dall’Eurovisione?”

“I suoi pronunciamenti via social – rincara la dose il deputato dem Emanuele Fiano – sono una vergogna per chi dovrebbe rappresentare tutti i cittadini nella maggiore impresa culturale del Paese, e invece sono zeppi di offese al Presidente della Repubblica e di volgari accuse alle attuali forze di opposizione”. “Mai nella nostra storia repubblicana – aggiunge – le forze di governo avevano osato un tale attacco al pluralismo dell’informazione pubblica con la scelta di un Presidente come Foa, che sicuramente non ha un profilo di garanzia. E questa è la parte politica. Sempre che non ci siano gli estremi per il reato di vilipendio al Presidente della Repubblica”.

Si conclude così, con un nome a sorpresa, il lungo braccio di ferro. La giornata decisiva inizia con Matteo Salvini che, a Radio24, nega d’aver mai parlato di direttori dei tg Rai in incontri più o meno notturni con il premier Conte. La smentita è d’obbligo, anche perché la nomina dei direttori spetta all’amministratore delegato: “Sono tutte balle. Stiamo scegliendo le persone migliori, c’è una società di cacciatori di teste che ha valutato e certificato, faremo di tutto per valorizzare le risorse interne senza andare a prendere qualche Messia altrove” dichiara il leader leghista. E poi, di fatto, anticipa la fumata bianca: “Siamo arrivati alla fine, stiamo scegliendo le figure migliori”.

Si completa così, con le nomine governative, il consiglio d’amministrazione della Rai. Ne fanno parte, oltre ai neonominati presidente e ad, i quattro consiglieri eletti dal Parlamento che sono Igor De Biasio, espresso dalla Lega, Rita Borioni, indicata dal Pd, Beatrice Coletti, candidata da M5S dopo essere stata la più votata sulla piattaforma Rousseau, Gianpaolo Rossi, designato da Forza Italia. Il settimo consigliere, per la prima volta votato dai dipendenti Rai, è il tecnico di produzione Riccardo Laganà, 43 anni, fondatore di IndigneRai.

Oggi l’assemblea dei soci Rai per la ratifica della nomina del nuovo cda. Mercoledì 1 agosto alle 8.30 la commissione parlamentare di Vigilanza che dovrà esprimere il suo parere vincolante a maggioranza di due terzi sul nuovo presidente Rai. In numeri servono 26 voti, ma Lega e M5S ne hanno “solo” 21, da qui l’esigenza di ottenere i consensi di Forza Italia o del Pd.

REP.IT

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