Razzi sul Golan, Israele risponde con decine di raid in Siria

giordano stabile
inviato a beirut

Israele ha condotto l’attacco aereo “più massiccio dal 1974” in Siria dopo che le forze speciali dei Pasdaran hanno lanciato “oltre 20 razzi” sulle postazioni delle forze armate israeliane sulle Alture del Golan. Il nuovo scontro, mentre salgono le tensioni fra Ira, Usa e Israele per il ritiro statunitense dall’accordo sul nucleare, avvicina ancora di più il rischio di una guerra nella regione. L’aviazione israeliana ha risposto con raid su “decine di postazioni” iraniane, anche “in profondità” nel territorio siriano. La Russia è stata “avvertita” in anticipo della rappresaglia. Ieri il premier Benjamin Netanyahu ha incontrato a Mosca il presidente Vladimir Putin proprio per discutere della “minaccia iraniana in Siria” e ha ribadito il suo diritto “a difendersi”. Le forze anti-aeree presenti in Siria non hanno reagito e i russi avrebbero ordinato anche alle forze armate siriane di non rispondere, secondo fonti vicine al governo di Damasco.

L’Intelligence militare israeliana è convinta che l’attacco con razzi sul Golan sia stato ordinato dallo stesso comandante delle forze speciali dei Pasdaran, generale Qassem Suleimani, che coordina anche tutte le milizie sciite alleate dell’Iran dall’Iraq, alla Siria, al Libano. “Eravamo preparati – ha spiegato il portavoce delle forze armate israeliane Ronen Manelis – e Al-Quds, le forze speciali iraniane, hanno pagato un prezzo molto alto”. Il portavoce ha aggiunto che Israele “non cerca l’escalation” ma è preparata “a ogni scenario: abbiamo colpito infrastrutture che l’Iran sta costruendo da oltre un anno, tutti i bersagli sono stati distrutti”.

Fonti della sicurezza israeliana hanno confermato che si è trattato del più massiccio attacco aereo in Siria “dal 1974”, quando Siria e Israele hanno raggiunto un accordo “di disimpegno” che ha garantito oltre 40 anni di stabilità sul Golan, nonostante i due Paesi siano ancora formalmente in guerra. L’accordo, raggiunto con la mediazione di Henri Kissinger, è stato uno dei più stabili in Medio Oriente, ma è stato scosso dalla guerra civile in Siria che ha portato le forze siriane e milizie sciite alleate a contatto con quelle israeliane nella zona di Quneitra, dopo che i ribelli jihadisti hanno prima cacciato i Caschi Blu dell’Onu che facevano da cuscinetto, e poi sono stati sconfitti dalle forze di Bashar al-Assad e si sono ritirati. Nella zona ora operano anche l’Hezbollah libanese e le forze speciali dei Pasdaran.

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