Altro che Isis Pomeriggio Cinque è un Bataclan

Amiamo il politicamente scorretto e pensiamo che la provocazione sia il sale di un dibattito.

Nulla ci scandalizza né intimorisce, se non la stupidità, soprattutto se mascherata dalla boria di chi si sente più intelligente di tutti. Ed ecco il punto. I salotti televisivi di Barbara d’Urso possono piacere e anche no, il telecomando è sempre un’ottima arma di difesa. Ma dire, come ha fatto l’altra sera il presunto filosofo Carmine Castoro ospite su La7 di Lilli Gruber, che «Barbara d’Urso e la sua tv sono più pericolose dell’Isis» è un’affermazione stupida e, come tale, pericolosa.

Non ho idea di chi sia questo signore, che mi dicono navighi con scarso successo nel sottobosco delle tv e dei giornali, autore di libri più o meno clandestini che trasudano odio per chiunque abbia avuto successo sul piccolo schermo. È vero, come ebbe a dire Voltaire, che «nessun filosofo ha mai cambiato le abitudini della via dove abita», ma il solo porre seriamente sullo stesso piano Barbara d’Urso e l’Isis come esempi della degenerazione della società è, questo sì, un atto di terrorismo culturale. Nel salotto di Mediaset passa il nostro mondo reale, a volte bislacco e caricaturale, spesso sincero, altre artefatto. Vanno in scena le nostre paure, le nostre piccole ipocrisie e i nostri grandi slanci. Passa, dalla D’Urso, esattamente tutto ciò che l’Isis vorrebbe distruggere. Pomeriggio Cinque è un Bataclan, una promenade di Nizza. Ci siamo noi, occidentali innamorati delle nostre libertà, anche delle più stupide: ballare, ridere, piangere, sognare, che tanto poi arriva puntuale il Tg5 a riportarci nella realtà ufficiale.

Il mondo di Carmine Castoro, basta guardarlo in faccia, è invece quello che ha generato l’Isis che, non a caso, si ispira a un filosofo, Maometto. Un mondo fatto di dogmi, di costrizioni culturali e fisiche, di regole imposte. L’unico terrorismo praticato dalla D’Urso è nei confronti della Rai, tutti i pomeriggi e tutte le domeniche doppiata negli ascolti, ma questo è un altro discorso. Mi sembra di tornare agli anni Ottanta, quando i terroristi ancora sparavano per le strade, la mafia faceva stragi quotidiane e i Castoro di allora a dire che il problema dell’Italia era la deriva che produceva Drive In, il programma di intrattenimento con cui Mediaset scalò gli ascolti tv. Credetemi, in questa vicenda il filosofo è Barbara d’Urso, non l’intellettuale (fallito) di turno.

IL GIORNALE

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