Europa chiude in ordine sparso senza Wall Street. A Milano brilla Telecom

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  • Chiusura contrastata per le Borse europee (segui qui l‘andamento dei principali indici) in una giornata in cui la Borsa di Tokyo e Wall Street sono rimaste chiuse per festività, mentre la Borsa di Shanghai ha registrato un pesante ribasso, provocato dal terremoto che si è verificato sul mercato dei bond, dopo le nuove regole emesse dalla Repubblica Popolare.

    I listini del Vecchio Continente sono migliorati dopo la diffusione dei dati sull’economia europea, con l’indice Pmi composito che a novembre è salito a 57,5 dai 56 di ottobre, toccando un record dall’aprile 2011. Ancora una volta, la ripresa è stata guidata dal comparto manifatturiero, con l’indice che lo misura migliorato a 60 dai 58,5 di ottobre. Si tratta del secondo risultato migliore in assoluto. Milano è salita dello 0,37%, mentre è rimasta più indietro Francoforte, pagando dazio all’incertezza sul fronte politico e nonostante il pil del terzo trimestre in Germania sia salito su base annua del 2,8%.

    Telecom gettonata, in rialzo anche Mediaset
    A Piazza Affari hanno spiccato il volo le Telecom Italia(+4,48%), sull’ipotesi che la società alla fine opterà per lo scorporo della rete. In base a indiscrezioni di stampa l’ad, Amos Genish, illustrerà al cda del 5 dicembre uno studio informativo sui vari gradi di separazione della rete e sulle conseguenze che potrebbero portare per l’azienda.

    Secondo le valutazioni di Mediobanca la rete della compagnia di tlc potrebbe valere almeno 15 miliardi di euro. Gli analisti, intanto, continuano a interrogarsi anche se la joint venture di Tim con Canal Plus alla fine comprerà contenuti tv da Mediaset. Ipotesi, quest’ultima, che ha spinto al rialzo le quotazioni del Biscione dello 0,85%, proprio mentre è scattato il conto alla rovescia per l’assemblea dei soci di metà dicembre, chiamata a votare per il rafforzamento della governance, con l’introduzione del premio di maggioranza e la riduzione del numeri di consiglieri. Per altro si avvicina anche la data del 19 dicembre quando è stata fissata la prima udienza della maxi-causa avviata dal gruppo Fininvest-Mediaset contro Vivendi, in seguito alla retromarcia dei francesi sull’acquisizione di Premium. Si parla di richieste di risarcimento danni superiori ai tre miliardi anche se il mercato specula su un accordo fuori dai Tribunali. Quanto alla joint venture Telecom-Canal Plus per la fornitura di contenuti televisivi, secondo Il Sole 24 Ore sarà un contratto di 6 anni che prevederà il versamento di un prezzo sufficiente per poter compensare il mancato rispetto del contratto Premium-Vivendi.

    Frenano le Fca, al palo e Cnh
    Hanno registrato una performance debole le azioni di Fiat Chrysler Automobiles, in retromarcia dello 0,67%, mentre le Cnh Industrial, deboli durante la seduta, hanno chiuso sulla parità, sull’onda dei dati diffusi da Acea sulle immatricolazioni dei veicoli commerciali in Europa, salite ad ottobre del 10,8%.

    Ynap in calo nell’attesa cyber week end
    Sono invece andate male le Yoox Net-A-Porter Group (-1,38%), alla vigilia del così detto cyber week end, con la società che già sta scaldando i motori per il lancio di offerte. I vertici del gruppo hanno comunicato di prevedere per i 4 giorni del cyber weekend un picco di circa un ordine ogni due secondi. Il mercato tuttavia non si scalda, mentre anche alla Borsa di Londra le grandi catene per lo shopping hanno registrato un andamento debole, sul timore che gli acquisti nel giorno del Black Friday alla fine risulteranno deludenti.

    Recuperano le banche

    Dopo una partenza sotto tono hanno rialzato la testa anche le azioni delle banche. Ubi Banca ha vantato un progresso dell’1,1%, Unicredit dello 0,7% e Banca Pop Er dello 0,58%. Mediobanca ha chiuso sulla parità, dopo l’acquisto della boutique ginevrina Ram Active Investments. Fuori dal paniere principale, sono andate male le Bca Carige(-4,42%) nel secondo giorno dell’aumento di capitale. I diritti sono precipitati del 44%. Banca Mpsè scesa dell’1,7%, dopo avere annunciato il coefficiente di riparto definitivo dell’operazione di Lme, pari al 92,275041%. Questo significa che i vecchi detentori di bond subordinati del Monte riceveranno ora in cambio obbligazioni senior di nuova emissione per il 92,27% del valore investito nei subordinati e per il restante 7,8% circa azioni dell’istituto senese.

    Equita sale nel giorno del debutto
    Hanno debuttato bene le azioni diEquita Group, salite sul finale del 2,4%. Il presidente di Borsa Italiana, Andrea Sironi ha ricordato che Equita ha stabilito «il record assoluto di raccolta sull’Aim se si escludono le Spac, 45 milioni con richieste da 80 investitori italiani e del resto del mondo».

    Pmi manifatturiero dell’Eurozona sale a 60 a novembre da 58,5, top dal 2000

    L’economia dell’Eurozona, nel corso del quarto trimestre mostra una fase di forte slancio segnando a novembre record pluriennali in tutti i principali indicatori con la ripresa guidata dal manifatturiero che torna ai livelli del 2000, di oltre 17 anni, segnando il secondo miglior risultato di sempre. Secondo i dati flash preliminari dell’indagine di IHS Markit, l’indice Pmi composito di novembre è salito a 57,5 da 56 di ottobre, toccando un record da aprile 2011. Con quest’ultima lettura l’economia si prepara a raggiungere il miglior risultato trimestrale dall’inizio del 2011. Ancora una volta, la ripresa è stata guidata dal manifatturiero settore in cui l’indice, salito a 60 da 58,5 di ottobre, ha raggiunto un risultato superato solo una volta ad aprile del 2000 da quando è iniziata l’indagine a giugno 1997.

    Euro torna sopra 1,18

    Sul fronte dei cambi, l’euro è tornato sopra la soglia di 1,18 rispetto al biglietto verde, nel giorno in cui dalle minute dell’ultima riunione del consiglio direttivo della Banca centrale europea è emerso che i governatori hanno mostrato pareri discordi circa l’individuazione di una data concreta per la fine del Qe (segui qui l’andamento dei principali cross).

    Greggio riprende la corsa in attesa dell’Opec

    Hanno ripreso a salire le quotazioni del petrolio, che invece erano deboli in mattinata. Il wti, contratto con consegna a gennaio, si attesta sopra la soglia dei 58 dollari al barile, mentre si avvicina sempre più la data della riunione dell’Opec, fissata il 30 novembre (segui qui l’andamento del Brent e del Wti).

    (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

 

 

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