Stereotipi e pregiudizi degli italiani: dagli immigrati agli ebrei

ariela piattelli
roma

In Italia cresce l’intolleranza verso gli immigrati. Questi, per il 35% degli italiani, sono al terzo posto nella classifica dei problemi del Paese, dopo l’economia e la politica; per il 42% ce ne sono troppi in Italia, e solo per il 5% rappresentano una risorsa per l’economia. Lo rivela una ricerca titolata “Stereotipi e pregiudizi degli italiani: dagli immigrati agli ebrei”, condotta dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) assieme all’istituto IPSOS, nell’ambito di un progetto sulla Storia dell’antisemitismo in Italia coordinato dall’Università Statale di Milano – con la partecipazione di Università La Sapienza di Roma, Università di Genova e di Pisa

 

 

«Abbiamo fatto 38.000 interviste – spiega il presidente IPSOS Nando Pagnoncelli – e ne emerge una fotografia in formato ridotto del nostro paese. Oggi c’è un sentimento di minore tolleranza, di antimmigrazione in una parte considerevole della popolazione. La fiducia degli italiani nell’Unione Europea è scesa dall’80% al 30%. La maggior parte crede che possano essere accolti soltanto i rifugiati e non gli immigrati che arrivano per ragioni economiche».

 

 

La ricerca, messa a confronto con quella precedente del 2007, analizza la reazione del Paese all’immigrazione e al multiculturalismo, ma soprattutto misura il pregiudizio antiebraico in Italia nelle sue caratteristiche demografiche, politiche e religiose, e rivela che negli ultimi 10 anni il dato dell’antisemitismo è rimasto invariato. «E’ aumentata l’intolleranza verso gli immigrati, la xenofobia e avremmo potuto aspettarci un balzo in avanti dell’antisemitismo» – spiega Betti Guetta, responsabile dell’Osservatorio Antisemitismo del CDEC. – «In 10 anni il mondo è cambiato molto. Alle stesse domande che facemmo allora mi aspettavo oggi risposte catastrofiche. Invece il risultato è all’incirca identico e questo mi sembra un dato positivo. Come dire, su questo fronte “no news, good news”».

 

 

Non c’è quindi un aumento di ostilità nei confronti del mondo ebraico: rispetto ad esso il gruppo più numeroso degli italiani è composto dai “neutrali” (41%), cattolici non praticanti, che non hanno aderito a nessuna affermazione antisemita. Gli antisemiti sono invece il 10%, e sono poco istruiti, soprattutto residenti nel Sud Italia e molto intolleranti verso gli immigrati.

 

LA STAMPA
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