Vaccini, morto a Monza il bimbo leucemico colpito da morbillo «Contagiato da fratelli non vaccinati»

Una battaglia, difficile fin da subito, durata tre mesi. Una storia già tragica nella sua «evoluzione» che aveva commosso tanti, a cominciare dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Un’agonia che si è conclusa ieri: si è spento il bambino di sette anni, colpito dalla leucemia e poi ammalatosi anche di morbillo, preso da altri bimbi che non erano stati vaccinati. Forse sono stati i suoi stessi fratelli, una femmina e un maschio poco più grandi d’età. Il piccolo era ricoverato all’ospedale San Gerardo di Monza. C’è, in questa tragedia famigliare, un’eco pubblica. Giulio Gallera è l’assessore lombardo al Welfare. Dice: «Il bambino è deceduto per complicanze polmonari e cerebrali da morbillo. Questa morte è l’esempio di come la cosiddetta “immunità di gregge” (cos’è: l’articolo) sia fondamentale per la protezione di tutti quei bambini che, per la loro malattia oppure per lo stato di trattamento nel quale si trovano, non sono protetti, anche quando fossero stati vaccinati in precedenza». È ancor più drammatico, nel registrare la scomparsa del piccolo, il ricorso alle percentuali. Più drammatico ma al contempo obbligatorio. Prosegue Gallera: «Il piccolo era affetto da leucemia linfoblastica acuta, una malattia che oggi ha una probabilità di guarigione in oltre l’85% dei casi con forme simili». Quell’«immunità di gregge», ovvero la vaccinazione di oltre il 95% dei bambini della quale parla l’assessore della Regione, «è l’unica strada per tutelare soggetti immunodepressi che hanno contratto malattie come il bimbo del San Gerardo».

Morbillo, sintomi e rischi: ma per prevenirla esiste il vaccino
La malattia

Bisogna parlare, parallelamente, anche del morbillo. Perché in Italia, l’allarme è ormai divenuto un’emergenza: come numeri, in Europa siamo secondi unicamente alla Romania. Prendendo in considerazione il lasso temporale tra il marzo 2016 e lo scorso febbraio, ci sono stati 1.387 contagi. Autorevole la fonte: l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). E gli esperti hanno ricordato — e continuano a farlo — quanto il morbillo sia estremamente contagioso e, nei bimbi piccoli, in un caso su 1.700 generi un pericolo così alto da provocare la morte a causa dell’immaturità del sistema immune. Come difendere i propri figli? Con la vaccinazione. Aveva detto al Corriere commentando quel report dell’Oms il dottor Giovanni Rezza, alla guida del Dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità: «Nel nostro Paese non esiste un’adeguata copertura vaccinale». Sempre in quella circostanza, rifacendosi a un provvedimento che era stato adottato in California — l’obbligo di vaccino per l’ammissione all’asilo — il virologo di fama internazionale Roberto Burioni aveva domandato: «Ma vista la situazione attuale, non è il caso di adottare la stessa misura anche in Italia?». Ed è lo stesso Burioni, adesso, a dire: «Questa tragedia evidenzia quanto vaccinare i propri figli non sia un atto di protezione individuale ma di responsabilità sociale, per proteggere i più deboli».

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