Dal fumo ai bivacchi, arrivano i divieti d’estate
C’è il sindaco di Firenze che fa sparare all’ora di pranzo acqua sui sagrati delle chiese per evitare i bivacchi. C’è il sindaco di Torino che approva tardivamente un divieto di vendita degli alcolici, quando il disastro di piazza San Carlo, con i suoi 1527 feriti, è già compiuto. Tra terrorismo, migranti e l’usuale lotta contro gli abusi dei turisti nelle città, anche in quest’estate 2017 i primi cittadini sono alle prese con una nuova ondata di divieti e con un dilemma: come continuare a far affluire persone e garantire che gli eventi (e quindi gli affari) continuino a andare a gonfie vele, senza che questo si trasformi in un disastro.
È lo stesso dilemma che riguarda alcune ordinanze sulla salute pubblica. A Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, è stato disposto il divieto di fumo nei tre parchi pubblici della città, dopo le lamentele di molti cittadini, infastiditi dal fumo passivo. L’ordinanza vieta le sigarette, ma anche i sigari e le pipe nei luoghi pubblici frequentati in genere dalle famiglie. Chi disobbedirà al divieto sarà punito con una sanzione di 200 euro.
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