La Corea del Nord apre a Trump: “Disposti a trattare a certe condizioni”

La Corea del Nord parlerà con gli Stati Uniti «sotto le giuste condizioni»: lo ha affermato Choe Son-hui, direttore generale dell’Ufficio sui rapporti con gli Usa del ministero degli Esteri di Pyongyang, avvicinata al Capital International Airport di Pechino. La diplomatica ha guidato, riporta l’agenzia Yonhap, la delegazione che ha incontrato di recente a Oslo un gruppo di esperti americani con a capo Suzanne Di Maggio, direttore del think-tank New America.

 Intanto la procura nordcoreana che indaga sul presunto complotto denunciato la scorsa settimana, ordito dai servizi segreti di Usa e Corea del Sud per uccidere il leader Kim Jong-un, ha reso noto la lista delle persone ritenute coinvolte, richiedendo la loro estradizione.

 

L’Ufficio centrale della pubblica procura «punirà con assoluta determinazione le menti del terrorismo sponsorizzato dagli Stati e le loro menti», ha riportato una nota diffusa dalla Kcna, in cui si menzionano i nomi di quattro sospetti tra cui quello più illustre di Lee Byong-ho, a capo dell’intelligence di Seul (National Intelligence Service) e prossimo a essere sostituito da Suh Hoon, previo via libera parlamentare.

Tutti sono stati formalmente incriminati, in quello che è definito come passaggio che consente di richiedere agli Stati che li ospitano «l’immediata estradizione».

LA STAMPA

 

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