L’ultima offerta del M5S a Renzi: “Legalicum con doppio turno”

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Danilo Toninelli è l’uomo del M5S incaricato di trattare sulla legge elettorale.

 Il testo base in commissione è quello che volevate voi, la legge della Consulta estesa al Senato: il Legalicum…

«Peccato che il Pd dopo aver detto che convergeva, ha cambiato idea. E, a un tratto, è arrivato con un altro testo».

Metà proporzionale, metà maggioritario.

«Per noi è il “Verdinellum”, perché è il testo degli uomini di Verdini. Una proposta impresentabile. Il Pd non ha voluto una legge condivisa da tutti, sulla linea d’arrivo. Bastava un colpo di reni».

Matteo Renzi dice che vuole la governabilità che il Legalicum non assicura.

«Ma così vogliono generare solo il caos. Vuole la governabilità? Eccoci. Lo ha detto lui: “Se la legge aiutasse a fotografare il Paese con il proporzionale ma a consentirne una governabilità sarebbe un passo in avanti significativo”. Noi abbiamo la proposta giusta, una proposta che, tra l’altro, è del Pd».

 

Quale?

«A prima firma Fragomeli. Un renziano. Renzi ha detto che è un sostenitore del doppio turno o no? Lo prevede senza ballottaggio. Inoltre, permette la partecipazione al secondo turno di chi supera il 20%. Quindi è una legge che va bene anche a Berlusconi. In questo modo ce la giochiamo noi il Pd e il centrodestra. Non dovrei dirlo, ma li avvantaggerebbe pure, in una logica di listone e di voto utile al secondo turno».

 

Ma Berlusconi ha sposato il Legalicum, come voi in teoria…

«La nostra proposta è: votiamo il Legalicum con correttivi di governabilità. Fondiamo le due proposte. Dove sono finiti i Renzi e i Berlusconi che per anni si sono riempiti la bocca con il principio della governabilità?».

 

Eravate voi a volere il Legalicum così com’è. Volete aggiungere correttivi per evitare di essere messi di fronte alla necessità delle alleanze dopo il voto?

«Anche. Ma è una necessità per tutti. Per evitare inciuci e ammucchiate. Comunque il testo base è un buon punto di partenza e noi lo voteremo. Poi presenteremo i nostri correttivi di governabilità e speriamo che il Pd, se deciderà di convergere, non lo stravolga. Vorrebbe dire che non vuole cambiare la legge: non ci sarebbe più tempo».

 

Non avete più come priorità togliere i capilista bloccati?

«Sono un non-problema per noi, perché li superiamo con le parlamentarie. Presenteremo un emendamento per toglierli, ma non faremo le barricate sul testo finale se per Pd e Fi sono irrinunciabili. Pur di portare a casa una legge, non ci impiccheremo ai capilista bloccati».

 

Non vi piace il «Verdinellum» perché i collegi vi sfavoriscono sul territorio?

«Quella legge è un veleno. Non solo per noi, ma per la democrazia. Uccide il sogno del cittadino che si candida per partecipare alla politica. Premia i potentati locali che avrebbero in ostaggio i collegi. Inoltre favorirebbe una deriva dittatoriale. Due esperti mi hanno già detto che ha profili di incostituzionalità perché, se un partito vince anche di poco ma in tutti i collegi, mette in mano a chi prende il 35% ma arriva primo, potenzialmente il 70% dei seggi».

 

Terrorizzati dal maggioritario?

«No, siamo contro il Verdinellum e l’affermazione della Repubblica dei potenti contro la Repubblica dei cittadini. Faremo di tutto per bloccarla».

LA STAMPA

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