Wall Street poco mossa dopo i record, Milano la migliore in Europa

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Apertura poco mossa per Wall Street dopo i record della vigilia. Il Dow Jones si mantiene attorno alla parità dopo aver superato ieri per la prima volta la soglia psicologica dei 21mila punti. Sul listino newyorchese il tema del giorno è il debutto di Snap Inc, la società californiana proprietaria del popolare servizio di messaggistica SnapChat. I titoli, che ancora non sono entrati in negoziazione, sono stati collocati a 17 dollari per azione, al di sopra del range indicativo di collocamento inizialmente previsto tra 14 e 16 dollari.

In mancanza di indicazioni precise da Oltreoceano, si mantengono contrastate le Borse europee (segui qui i principali indici), con il FTSE MIB milanese che si distingue in positivo. L’attenzione del mercato resta focalizzata sulle prossime mosse del presidente Usa Donald Trump: l’aspettativa è che l’intenzione della nuova amministrazione sia di sostenere l’economia Usa con manovre di taglio delle tasse, di cui lo stesso Trump ha di nuovo parlato due giorni fa dinnanzi al Congresso, pur non indicando dettagli. Gli esperti ritengono che il presidente stia creando consenso tra i parlamentari, in modo da varare al più presto delle misure fiscali a sostegno delle imprese.

Intanto ieri, in serata, la Federal Reserve, nel suo Beige Book, ha indicato che la congiuntura americana a gennaio e febbraio ha proseguito il cammino di modesta crescita. Poco fa è stato annunciato che nei sette giorni conclusi il 25 febbraio il numero di lavoratori che per la prima volta hanno fatto richiesta per ricevere sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è calato al minimo da 44 anni, ovvero dal 1973, testimoniando la solidità del mercato del lavoro americano. Secondo quanto riportato dal Dipartimento del Lavoro, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono calate di 19.000 unità a 223.000.

In Europa l’inflazione di febbraio è balzata al 2%, dall’1,8% di gennaio e dall’1% di dicembre. E’ quanto emerso dalla stima flash di Eurostat. Anche se ancora una volta a spinge il paniere dei prezzi è stata più che altro l’energia, l’inflazione verrà posta sotto la lente del comitato direttivo della Bce, che si riunirà la prossima settimana. Sempre oggi è inoltre emerso che nella zona euro
a gennaio il tasso di disoccupazione è rimasto stabile rispetto al mese precedente al 9,6% ed è calato rispetto a un anno prima, quando si attestava al 10,4%. Anche in Italia la disoccupazione è rimasta stabile all’11,9% su base mensile, ma è aumentata su base annua, peggiorando dall’11,6%. Il nostro Paese è l’unico della zona euro dove il tasso di disoccupazione è peggiorato rispetto al gennaio 2016.

Fca in rialzo dopo i dati sulle immatricolazioni

Passando ai titoli di Piazza Affari, Fiat Chrysler Automobiles, dopo un avvio incerto, ha imboccato la strada del rialzo, spinta dai dati sulle immatricolazioni italiane del mese di febbraio. Per l’ennesima volta la casa auto guidata da Sergio Marchionne ha battuto il mercato anche se di poco, vantando un progresso delle vendite di nuove auto del 6,9%, contro il rialzo complessivo del 6,17%. Goldman Sachs ha subito confermato i titoli Fca nella propria ‘Conviction Buy List’. La banca d’affari ha però rivisto il prezzo obiettivo da 20,3 a 20 euro. Equita è invece più cauta (Hold) sulle azioni della casa auto, visto che negli States le vendite di nuove auto sono diminuite del 10%.

Luxottica perde quota nonostante l’utile 2016 da record, bene Ynap

Luxottica Group perde quota all’indomani dei conti del 2016, chiusi con un utile da record, in progresso del 5,8% a a 851 milioni. Le azioni non si scaldano nemmeno all’annuncio che la cedola proposta dal cda è in rialzo del 3,4% sull’anno precedente a 0,92 euro. Gli analisti sono rimasti delusi dalle prospettive indicate dal gruppo per il 2017, inferiori al consensus. La società mette in conto una crescita moderata. Limano punti le Moncler dopo la corsa della vigilia, innescata dagli ottimi numeri del 2016, con ricavi per oltre un miliardo e un utile netto di 196 milioni di euro, in progresso del 17%. Sono premiate anche le Yoox Net-A-Porter Group, dopo che l’azienda fondata da Federico Marchetti ha chiuso il 2016 con un risultato netto adjusted di 69 milioni, in rialzo del 16% rispetto al pro-forma del 2015.

I conti di Eni piacciono a Goldman Sachs, gettonata Leonardo

Sono ben impostate leEni, sempre sull’onda dell’annuncio che il rosso del gruppo è stato ridotto a 1,4 miliardi dagli 8,7 miliardi del 2015. Goldman Sachs ha ribadito il giudizio ‘Buy ‘ indicando un target price a 17 euro. Sono ben impostate anche le Leonardo – Finmeccanica , all’indomani dell’audizione dell’a.d. Mauro Moretti in Senato. Il manager ha detto di avere l’intenzione di cedere il 49% di Drs per avere risorse da investire. Questa ipotesi, ricordano gli analisti di Equita, era stata presentata tra le opzioni di M&A a disposizione all’inizio del mandato, ma poi è sembrata abbandonata. «Riteniamo – hanno indicato in una nota uscita oggi – abbia senso farsi affiancare da un partner locale che permetta di avere un maggior peso politico negli Usa». Drs venne acquisita nel 2008 pagando 3,4 mld euro (rapporto Ev/Ebitda pari a circa 10 volte, Pe circa 20 volte). «Oggi – scrive Equita – la valutiamo insieme all’intera divisione elettronica per la difesa applicando un Ev/Ebitda di circa 6 volte (intorno a circa 1,5 mld di euro)».

Banche contrastate, bene Bper

Sono contrastate le azioni delle banche, tutte ben comprate la vigilia. Intesa Sanpaolo registra un lieve rialzo, nonostante il balzo di ieri. Il mercato continua a premiare le quotazioni dell’istituto a pochi giorni dall’annuncio che non verrà realizzata l’integrazione con Generali. Operazione che suscitava dubbi tra gli investitori istituzionali. Bper, dopo un avvio in calo, ha girato al rialzo, beneficiando dell’annuncio che l’istituto emiliano ha rilevato Carife.

Euro sotto la soglia di 1,06, petrolio i retromarcia
Sul mercato dei cambi, l’euro passa rimane al di sotto della soglia di 1,06 dollari (segui qui le principali valute). E’ debole il petrolio (segui qui Brent e Wti). Lo spread si porta a 180 punti.

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

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