No green pass, tra Pd e Meloni è scontro sull’assalto. Una mozione per sciogliere gli estremisti

Il giorno dopo gli scontri il segretario della Cgil, Maurizio Landini, riceve una processione di solidarizzanti: da Letta a Conte, dal capogruppo di FdI Lollobrigida ai candidati sindaci Michetti e Gualtieri, ai ministri. Berlusconi, lontano dalla Capitale, telefona. E ai 1.500 in «presidio democratico» davanti alla sede del sindacato, il segretario della Cgil annuncia la manifestazione «Mai più fascismi» per sabato prossimo. «È stata inferta una ferita democratica alla Costituzione nata dalla Resistenza, un atto che ha violentato il mondo del lavoro e i suoi diritti. Un disegno preordinato di gruppi con un progetto fascista squadrista: colpire la Cgil e il sindacato. Ma non abbiamo paura». Immediata l’adesione di Uil e Cisl.

Anche il Pd assume un’iniziativa. «Noi domani (oggi per chi legge) presenteremo in Parlamento una mozione per lo scioglimento dei movimenti neofascisti secondo la disposizione 12 della nostra Costituzione e della legge Scelba conseguente», annuncia Letta. Che poi si augura che questo momento non passi «senza una riflessione, anche nelle scuole».

Ma lo scioglimento delle organizzazioni fasciste, invocato anche dallo stesso Landini, da Conte e da tutto il centrosinistra è un altro innesco polemico. Migliore di Iv invita la politica a schierarsi, duellano Fiano (Pd) e Lollobrigida FdI. Apre FI con Tajani: «Se ci sono violazioni si applichino le leggi». Salvini chiude: «Se c’è da sciogliere una organizzazione politica, c’è la giustizia, non lo decide un parlamentare».

E il prossimo casus belli sarà la manifestazione di sabato. I berlusconiani respingono l’invito: «Iniziativa strumentale il giorno prima dei ballottaggi». Perentorio Salvini: «Manifestazione di sinistra, non ci saremo».

CORRIERE.IT

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