Archive for the ‘Trentino-Alto Adige’ Category

Tragedia di Salò: “Guidavano il motoscafo ubriachi”. I due tedeschi sono già a Monaco

martedì, Giugno 22nd, 2021

Monica Serra

«Questa mattina tanti saluti e ciao: i due signori tedeschi si sono messi sulla loro Porsche e sono tornati a casa, a Monaco di Baviera».

Il giorno dopo la tragedia di Salò, sul lago di Garda i turisti e i passanti che si godono il pomeriggio all’ombra dei bar hanno preso il posto del trambusto di domenica, del viavai di carabinieri e sommozzatori che hanno lavorato tutto il giorno per ricostruire il grave incidente navale in cui hanno perso la vita Umberto e Greta. Il padre del giovane è disperato: «Sto cercando una tomba per seppellire mio figlio: l’ho salutato al mattino tranquillo e me l’hanno ucciso così». Nel frattempo, però, qui non ci sono più neanche i due villeggianti tedeschi, professionisti di una cinquantina d’anni, che alle undici e mezzo di sabato sera, ubriachi secondo chi li ha visti, a bordo del loro Aquarama Riva, un potente motoscafo da mezzo milione di euro, hanno travolto il gozzo che il 37enne Umberto Garzarella aveva acquistato con tutto il suo amore per il lago. E ucciso lui e la ragazza che frequentava da qualche settimana, la studentessa venticinquenne di Economia, Greta Nedrotti.

I due tedeschi sono partiti alla buon’ora dall’hotel Duomo dove villeggiavano per tornare a casa. Del resto «la legge non consentiva di emettere un provvedimento di fermo», spiega la procura di Brescia. «La pena massima prevista per i reati di omicidio colposo e omissione di soccorso di cui sono accusati è troppo bassa e agli incidenti navali non si possono applicare le norme previste per l’omicidio stradale». I due indagati hanno solo garantito un domicilio nello studio del loro avvocato di Modena. E niente più.

Non è stato difficile per i carabinieri rintracciarli dopo che il corpo straziato di Umberto è stato avvistato da un pescatore sulla barchetta di legno scuro, con la fiancata destra distrutta. Erano le cinque del mattino e subito è stata allertata la Guardia Costiera. A bordo la borsa e i vestiti di Greta. Per recuperare il suo corpo a 98 metri di profondità ci sono volute dieci ore di ricerche. Così i carabinieri hanno individuato il motoscafo che «è planato sul gozzo» racconta un investigatore. Il potente Riva era ormeggiato alla Nautica Arcangeli, come da quindici anni a questa parte. E lì è rimasto, sotto sequestro. Le immagini delle telecamere del rimessaggio mostrano che sia in uscita, a mezzogiorno, che al rientro, dodici ore dopo, a guidare fosse il proprietario. Ma su chi guidasse al momento dell’impatto le testimonianze sono contrastanti. Lago di Garda: trovato uomo morto in una barca, dispersa una donna. Le ricerche

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Trovato un corpo nell’Adige a Trento: è Peter Neumair. Riconosciuto dall’orologio

martedì, Aprile 27th, 2021

TRENTO. E’ di Peter Neumair il cadavere ritrovato nelle acque del fiume Adige all’altezza di Ravina, nei pressi di Trento. Il cadavere, come riferito dal Tg3 regionale, è stato riconosciuto dall’avvocato della figlia Madè. Ad avvistare il corpo dell’uomo, 63 anni, in stato di decomposizione, è stato un giovane che stava camminando lungo la ciclabile che costeggia il corso d’acqua assieme al suo cane. Il corpo della sua compagna, Laura Perselli di 68 anni, era stato rinvenuto sempre nelle acque del fiume Adige sabato 6 febbraio.

L’identificazione sarebbe avvenuta tramite alcuni effetti personali trovati sul corpo, in particolare l’orologio. La conferma definitiva potrà arrivare comunque solo dall’esame del dna che la Procura di Bolzano intende disporre nelle prossime ore. Per questo motivo gli inquirenti e la difesa dovranno nominare i loro consulenti. Visto che il ritrovamento è avvenuto a Trento, la procura di Bolzano è in attesa dell’informativa.

Le ricerche nel fiume erano riprese da alcuni giorni, su ordine della Procura, che aveva incaricato un reparto cinofilo, specializzato nelle ricerche in acqua, della Polizia di stato. Il gruppo di ricercatori era arrivato da La Spezia. Il corpo recuperato dall’Adige era in acqua da molto tempo. 

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Bolzano, Benno ha confessato l’omicidio dei genitori Laura Perselli e Peter Neumair

lunedì, Marzo 8th, 2021

di Giusi Fasano

Bolzano, Benno ha confessato l'omicidio dei genitori Laura Perselli e Peter Neumair

Benno Neumair ha confessato. Lo fa sapere la stessa procura di Bolzano, che lo aveva arrestato lo scorso 29 gennaio con l’accusa di omicidio volontario e occultamento dei cadaveri dei suoi genitori, Laura Perselli (68 anni) e Peter Neumair (63). I due erano scomparsi il 4 gennaio e Benno, fino a pochi giorni fa, aveva sempre negato di averli uccisi. Ma la ricostruzione degli inquirenti si è avvicinata sempre di più a una verità diversa: lui li ha strangolati a casa, prima il padre e poi la madre, dopodiché ha gettato i cadaveri nel fiume Adige da un ponte a sud di Bolzano.

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Capacità di intendere e volere

Era proprio da quel ponte che erano partiti gli indizi gravi contro di lui, i carabinieri avevano trovato macchie di sangue che, analizzate, sono risultate essere di Peter Neumair. Nelle scorse settimane è stato ritrovato il corpo della madre di Benno nell’Adige, mentre ancora nessuna traccia del corpo di suo padre. La procura di Bolzano, diretta dal procuratore Bramante, fa sapere con una nota che ha trasmesso all’ufficio del giudice delle indagini preliminari della richiesta di un incidente probatorio per definire la capacità di intendere e volere di Benno.

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Covid e obbligo tamponi alla frontiera, al Brennero mille tir in coda

martedì, Febbraio 16th, 2021

di RITA BARTOLOMEI

Brennero – Quaranta chilometri di tir in coda al Brennero. Le nuove regole anti Covid imposte da Germania e Austria  agitano la politica almeno quanto la chiusura degli impianti da sci. Mentre la Difesa garantisce banchetti per i tamponi rapidi, con A22 e azienda sanitaria di Bolzano,   il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, in rappresentanza di 30mila imprese e 92mila camion, scrive al premier Draghi  “affinché questa situazione trovi quanto prima soluzione”.  

“A seguito della classificazione del Tirolo come zona ad altissimo rischio Covid – si legge nel documento – per gli autisti italiani diretti in Germania è stato istituito l’obbligo di presentare un test antigenico o Prc con esito negativo eseguito entro le 48 ore precedenti l’ingresso nel paese e, unitamente a ciò, l’obbligo di registrare su piattaforma on-line il proprio spostamento. Tale decisione, presa in modo del tutto improvvido e unilaterale dalle autorità tedesche, ha precipitato molte delle nostre imprese che effettuano trasporti internazionali in una situazione di caos e disorientamento. Dalle 3 di questa mattina la A22 del Brennero è stata chiusa al traffico pesante in direzione nord e più di 800 mezzi, transitanti lungo quell’importante arteria al momento della chiusura, sono stati dirottati verso Tarvisio“.  I tir, calcola più tardi Uggè, sarebbero arrivati fino a mille. Intanto la sanità militare, coordinata dal comando operativo di vertice interforze, è arrivata di rinforzo alla  Provincia di Bolzano per garantire i tamponi rapidi. Ieri pomeriggio su un migliaio di test svolti dall’azienda sanitaria dell’Alto Adige in collaborazione con la Croce bianca, un autista è stato trovato positivo. Il presidente di Conftrasporto si chiede: “Vorrei capire. Siamo solo noi quelli che possono portare il virus? E loro no? Mi pare una domanda semplice. Se i tamponi li fanno a noi, anche noi li dobbiamo fare agli autisti che arrivano da Austria e Germania”.  Nelle parole c’è il peso dei numeri. Coldiretti ricorda che dall’arco alpino transita “quasi la metà delle esportazioni italiane per un valore vicino ai 200 miliardi di euro di merci made in Italy dirette lungo la traiettoria del corridoio Scandivano-Mediterraneo (Austria, Germania, Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia e tre paesi dell’Est Europa, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca)”.

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Coppia scomparsa nell’Adige: maxi battuta nel fiume abbassato per recuperare il corpo del padre di Benno

sabato, Febbraio 13th, 2021

BOLZANO. E’ iniziata la maxi battuta di ricerca sull’Adige per trovare la salma di Peter Neumair, padre di Benno. Il fiume è stato nuovamente abbassato e sul posto si trovano centinaia di centinaia di persone lungo le rive, come anche sette unità cinofile della polizia tedesca specializzate nella ricerca in acqua. Coppia scomparsa a Bolzano, i vigili del fuoco volontari dell’Alto Adige cercano il corpo di Peter Neumair

Coppia scomparsa a Bolzano: “Non è certo che il corpo nell’Adige sia di Peter Neumair”
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Coppia scomparsa a Bolzano, ripescato dall’Adige la madre di Benno Neumair. Si cerca il corpo del padre

sabato, Febbraio 6th, 2021

Ubaldo Cordellini

BOLZANO. L’abbassamento del livello dell’Adige ha portato all’esito previsto. Come sperava la Procura di Bolzano, le centinaia di sub e vigili del fuoco volontari dispiegati lungo tutto il corso del fiume tra il ponte di Vadena e la diga di Mori hanno individuato un corpo. Il recupero è avvenuto verso le 11.30, all’altezza di Laghetti di Egna, ancora in provincia di Bolzano. Secondo i primi accertamenti si tratterebbe di Laura Perselli, la donna scomparsa insieme al marito Peter Neumair nella gelida sera del 4 gennaio dalla loro casa di via Castel Roncolo a Bolzano. Gli inquirenti, che avrebbero identificato il corpo grazie ad alcuni elementi non ancora resi noti, stanno proseguendo nelle verifiche, ma dall’atmosfera che si respira lungo il fiume, a Laghetti, sembra ci siano pochi dubbi sull’identità della salma che non è stata ancora spostata. A quanto risulta, i parenti della donna sarebbero già stati avvisati. 

Benno Neumair arrestato per la scomparsa dei genitori: è accusato di omicidio

Le ricerche stanno comunque proseguendo nella speranza di trovare anche il corpo del marito Peter. I carabinieri e la Protezione civile hanno provveduto a mettere in sicurezza tutta l’area. Sul posto è atteso l’arrivo del medico legale. Di fondamentale e importanza per le indagini sarà l’autopsia sul cadavere della donna. Dalla scorsa settimana il figlio della coppia,  Benno, è in carcere con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere. Il giovane si è sempre detto innocente anche se su di lui si addensano molti indizi. Appena l’altro ieri al suo avvocato, Flavio Moccia, che è andato a trovarlo in carcere, il giovane aveva detto di essere in ansia per la sorte dei genitori. Il ritrovamento del corpo della madre, se dovesse essere confermato dai successivi accertamenti, ora mette un primo, tristissimo, punto fermo a tutta la vicenda.

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Benno Neumair è in carcere per la scomparsa dei coniugi di Bolzano

venerdì, Gennaio 29th, 2021

di Marco Angelucci, Giusi Fasano, Luigi Ruggera

Benno Neumair è in carcere per la scomparsa dei coniugi di Bolzano

Nella notte Benno Neumair è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il trentenne istruttore di fitness si è presentato in Procura accompagnato dai suoi legali — che hanno detto: «Lo abbiamo accompagnato noi in Procura per farlo costituire spontaneamente» — , dopo aver saputo in serata dalla stessa Procura che gli sarebbe stato notificato a breve un provvedimento di fermo molto articolato. Benno è arrivato davanti ai magistrati all’una di notte, e ora si trova nel carcere di via Dante a Bolzano: lunedì ci sarà l’udienza di convalida. Secondo la nota della Procura nel corso delle indagini sono stati acquisiti alcuni nuovi elementi che hanno permesso di incastrare il trentenne insegnante.

Fin dall’inizio dell’indagine i sospetti di sono indirizzati su Benno Neumair: quando era stato sentito come testimone c’erano molti punti che non tornavano nella sua ricostruzione. Il più importante era il buco di mezz’ora nel suo alibi: il suo telefonino infatti era rimasto staccato dalle 21.32 alle 21.57 della sera del 4 gennaio in cui sono i scomparsi i suoi genitori Laura Perselli e Peter Neumair. Insieme a questo molti altri piccoli dettagli raccolti nel corso di un’indagine lunga e complessa. Ovvero il tentativo di lavare l’auto dei genitori con l’acqua ossigenata qualche giorno dopo la scomparsa, i vestiti lasciati a casa della fidanzata e le tante piccole incongruenze che hanno cominciato ad emergere dalla sua ricostruzione. Per provare a giustificare la sua posizione, Benno Neumair aveva anche consegnato agli inquirenti un piccolo quantitativo di hashish sostenendo che, la sera della scomparsa dei genitori, si era fermato a fumare uno spinello nei pressi del laghetto dei pescatori. A circa due km da quel punto, sul ponte di Ischia Frizzi, i carabinieri hanno trovato tracce del sangue di Peter Neumair.

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Coppia scomparsa a Bolzano: il figlio Benno indagato per omicidio volontario

martedì, Gennaio 19th, 2021
Laura Perselli e Peter Neumair scomparsi lunedì a Bolzano

Bolzano, 19 gennaio 2021 – Siamo vicini ad una svolta clamorosa nel giallo della coppia scomparsa a Bolzano, Peter Neumair e Laura Perselli, i due insegnati bolzanini in pensione di 63 di 68 anni spariti nel nulla due settimane fa. Sospetti si stanno addensando sul figlio della coppia, Benno, 30 anni, che è stato indagato – riferisce l’agenzia Ansa – per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Per il momento non è stata adottata nessuna misura cautelare nei sui confronti. L‘appartamento in via Castel Roncolo (una delle zone più prestigiose di Bolzano), nel quale i coniugi vivevano con il figlio, è stato infatti posto sotto sequestro su ordine dei pm Igor Secco e Federica Iovene che conducono l’indagine. Il racconto di Benno Neumair, che fu il primo a dare l’allarme per la scomparsa dei genitori, non ha convinto gli inquirenti.

I carabinieri del Ris stanno battendio palmo a palmo l’appartamento a caccia di elementi utili per arrivare alla verità. Per ora l’unico elementocerto è che le tracce dei due coniugi sono svanite nel nulla.

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Frana a Bolzano oggi: hotel Eberle distrutto. Il video impressionante

martedì, Gennaio 5th, 2021

Bolzano, 5 gennaio 2020 – Tragedia sfiorata, a dir poco. Una frana ha travolto l’hotel Eberle di Bolzano intorno alle 15 di oggi, distruggendolo in gran parte. Sul posto i soccorritori: decine di enormi massi sono rovinati su un’intera ala che, a quanto si apprende, copriva circa la metà della struttura. Stando alle ultime notizie, sembra non ci siano persone coinvolte, ma ricerche sono in corso. Fonti della famiglia Zisser, proprietaria dell’albergo riferiscono che si esclude la presenza di vittime. Nel momento dell’impatto all’interno si trovavano 7 persone che sarebbero riuscite a mettersi in salvo. Tra loro, alcuni componenti della stessa famiglia Zisser. 

Fortunatamente l’hotel, tra i vigneti di Santa Maddalena nel quartiere di Rencio, in questo periodo era chiuso a causa delle misure anti-Covid in Alto Adige. “Si è trattato di un colpo di fortuna – dicono a caldo i soccorritori – il fatto che fosse chiuso per Covid ha evitato una tragedia”. La zona resta monitorata, si temono ulteriori crolli.

Fortunatamente l’hotel, tra i vigneti di Santa Maddalena nel quartiere di Rencio, in questo periodo era chiuso a causa delle misure anti-Covid in Alto Adige. “Si è trattato di un colpo di fortuna – dicono a caldo i soccorritori – il fatto che fosse chiuso per Covid ha evitato una tragedia”. La zona resta monitorata, si temono ulteriori crolli.

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Agitu Ideo Gudeta, l’assassino ha confessato: è un suo dipendente

mercoledì, Dicembre 30th, 2020

di Tommaso Di Giannantonio e redazione Online

Trento – Era fuggita dal suo Paese, l’Etiopia, dopo essere stata più volte minacciata a causa del suo impegno contro l’accaparramento delle terre da parte delle multinazionali e aveva cercato un futuro in Trentino. Non era stato facile, aveva combattuto anche contro i pregiudizi. Ma lei, energica e forte, determinata e coraggiosa, era riuscita a farsi amare anche in quella valle, storicamente chiusa. Aveva tanti progetti, voleva ampliare la sua azienda agricola «La capra felice» in valle dei Mocheni, in Trentino, e aveva mostrato il rendering anche ad alcuni amici. Finalmente dopo tanta sofferenza e le minacce a sfondo razzista di cui era stata vittima, Agitu Idea Gudeta, classe 1978, aveva trovato un po’ di serenità.

Ieri è stata uccisa a martellate. Un colpo alla testa che non le ha lasciato via di scampo. Ma Agitu, l’allevatrice etiope conosciuta e stimata in tutto il Trentino che a gennaio avrebbe compiuto 43 anni, è stata forse anche violentata. È quanto stanno cercando di capire i carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana che insieme ai colleghi del reparto operativo del comando provinciale, guidati dal sostituto procuratore Giovanni Benelli e dal procuratore Sandro Raimondi, indagano sull’omicidio. I militari hanno trovato anche l’arma del delitto: un martello. Il corpo della donna è stato trovato accasciato a terra all’interno della sua abitazione, nella sua camera da letto, al secondo piano di un edificio di proprietà del Comune, che comprende anche la canonica del paese, in località Plankerhoff, a Frassilongo, un complesso che sorge a pochi chilometri dalla sua azienda agricola.

I carabinieri stanno cercando di ricostruire quei terribili minuti all’interno della stanza da letto di Agitu, che da circa tre anni aveva preso con sé un collaboratore per l’azienda agricola, un uomo di origine ghanese di 32 anni, di nome Adams. Un pastore che lei aveva accolto e aiutato. L’uomo è stato fermato in serata e portato in caserma dove è stato interrogato per ore e ha confessato. Non è ancora chiaro il movente, sono tante le ombre e gli interrogativi che avvolgono il delitto: si tratterebbe di un problema di soldi e di uno stipendio non corrisposto. A lanciare l’allarme, verso le 18, è stata la vicina di casa.

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