Archive for the ‘Veneto’ Category

Tangenti, l’architetto che ha detto no a un milione di euro e ha denunciato i corrotti

mercoledì, Gennaio 25th, 2023

di  Andrea Priante

L’architetto veneziano è «l’eroe» che si è ribellato al sistema: «Non mi lasciavano altra scelta che vendere i miei terreni a chi volevano loro. Ma io ho registrato tutto di nascosto»

Tangenti, l’architetto che ha detto no a un milione di euro e ha denunciato i corrotti
Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi (Vision)

«Ero esterrefatto dalle richieste fattemi dal primo cittadino». E il motivo è evidente: il sindaco Fragomeni e la banda di intrallazzatori che lo circondava «stavano in qualche maniera coartando la mia volontà». È l’ottobre del 2019 quando un architetto veneziano si presenta dai carabinieri e usa queste parole per denunciare la richiesta di una tangente che gli era arrivata dall’allora primo cittadino di Santa Maria di Sala, Nicola Fragomeni, e dal consigliere comunale Ugo Zamengo

La «resistenza  morale»

Per il gip di Venezia ha dimostrato «resistenza morale», e nei suoi confronti, il procuratore capo Bruno Cherchi usa parole di velluto: «Questa indagine è stata lunga e complessa – spiega il magistrato – gestita in maniera encomiabile, ed è nata perché un cittadino non ha accettato e ha mantenuto la “schiena diritta” contro un sistema che prevedeva richieste di denaro da parte di pubblici ufficiali. Ha dimostrato la forza di non cedere alla tentazione di avere dei vantaggi». A 53 anni, questo professionista si ritrova a indossare i panni – sempre piuttosto scomodi – dell’eroe: ha rinunciato a un milione di euro pur di non pagare una mazzetta ai due amministratori comunali. Ma grazie alla sua segnalazione i carabinieri hanno avviato la maxi-inchiesta che lunedì ha portato all’arresto di sei persone tra politici locali, imprenditori e professionisti. Il contributo dell’architetto veneziano emerge dall’ordinanza con la quale il gip ha spedito i sei indagati agli arresti domiciliari. Nella denuncia il 53enne scrive: «Nel 2015 io, mia madre e i miei fratelli abbiamo ereditato del patrimonio immobiliare. Tra i beni vi è un terreno di quasi due ettari nel comune di Santa Maria di Sala». Nel 2017 trova finalmente un acquirente disposto a pagare un milione e 100mila euro per l’acquisto dell’area, a patto che il Comune approvi «un progetto da me redatto su indicazione dell’acquirente» che prevede di realizzare su quel terreno «un’area commerciale e residenziale».

L’incontro

Qualche tempo dopo, spiega l’architetto, incontra Fragomeni: «Il sindaco mi riferiva che vi era un costo da sostenere “come onere aggiuntivo” di 10 euro al metro cubo. Pensavo si trattasse di oneri di urbanizzazione, ma mi diceva di no, che erano oneri per “la gestione della pratica”. All’epoca non ci diedi peso, ma oggi ho ben chiaro di cosa si trattava…». Infatti, dopo che per due anni la sua istanza non riceve risposte dal Comune, a luglio del 2019 gli arriva «una chiamata dal geometra Carlo Pajaro (il dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Santa Maria di Sala, ndr) che mi invita in ufficio per parlare». Il tecnico gli chiede se l’acquirente è ancora interessato al suo terreno e, quando ottiene conferma, i due si salutano. L’incontro successivo avviene a ottobre. «Lui era da solo, mi ha detto che c’era una nuova proposta da 1,2 milioni di euro per l’acquisto del mio terreno e che mi sarei dovuto rivolgere all’architetto Marcello Carraro (pure lui tra gli arrestati, ndr)». Stando alla procura, le persone interessate all’area sono quelle che, in accordo col sindaco, sperano di costruirci sopra una casa di cura. Ovviamente, dopo aver vinto un appalto pubblico «pilotato». Il veneziano scopre però che Carraro pretende, per la sua opera di mediazione, il 3% del valore della compravendita. Ma il problema è un altro: gli scoccia tradire la parola data al precedente acquirente, anche se capisce che il Comune preme perché accetti la nuova proposta.

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Zaia: «Scuole superiori chiuse fino al 31 gennaio in Veneto: oggi 1.686 casi e 50 morti»

lunedì, Gennaio 4th, 2021

Covid, il governatore del Veneto Luca Zaia annuncia che «le scuole superiori resteranno chiuse fino al 31 gennaio in Veneto». Rallenta, dunque, ma non si arresta la crescita dei positivi al Covid in Veneto, nelle ultime 24 ore toccando le 1.686 unità. Cresce anche il numero di morti con 50 decessi. Secondo il rapporto della Regione Veneto da inizio pandemia i positivi totali sono 266.946, mentre i morti 6.813. Il totale dei ricoverati è di 2.706 persone (+18) mentre nelle terapie intensive sono in cura 368 persone (+3). APPROFONDIMENTI

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Scuole superiori chiuse fino al 31 gennaio

In Veneto prosegue la chiusura delle scuole superiori fino al 31 genbnaio. Lo ha annunciato ai giornalisti il presidente regionale Luca Zaia, che ha firmato un’ordinanza in questo senso. «Non ci sembra prudente – ha aggiunto Zaia – in una situazione epidemiologica in Italia riaprire le scuole. Questo è ciò che dobbiamo fare per il bene della comunità oggi».

Vaccino, somministrato il 43,1% delle dosi in Veneto

Alle 12 di oggi in Veneto sono stati somministrati 16.748 vaccini, pari al 43,1% dei 38 mila in magazzino. Lo ha annunciato il presidente della Rwegione Luca Zaia. «Questo – ha commentato – sta a significare l’efficienza della nostra macchina. Facciamo vaccinazioni fino alle 22.00. Sperando che arrivino le 38 mila dosi settimanali, questa settimana ne somministriamo 70 mila», ha concluso.

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Zaia, minacce di morte via mail al governatore: «Asino, vorrei spararti in bocca»

domenica, Novembre 8th, 2020

di Alda Vanzan

«Sei solo è sempre un Asino, vorrei spararti in bocca. Firmato ps». È il messaggio di posta elettronica indirizzato al presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, e oggetto di denuncia per minacce e diffamazione. E non sarebbe l’unica querela presentata dall’Avvocatura regionale: anche se a Palazzo Balbi mantengono il massimo riserbo, risulterebbero infatti in lavorazione altre carte bollate relativamente a nuove minacce di morte indirizzate al governatore. La denuncia già presentata alla polizia postale e delle comunicazioni del compartimento del Veneto riguarda una mail spedita all’indirizzo istituzionale della presidenza della Regione da salvatoreperillo@icloud.com. L’oggetto della mail era Zaia. La frase riportata – asino, vorrei spararti in bocca – era chiaramente rivolta al governatore del Veneto. La missiva risale allo scorso settembre, ma solo ora si è saputo che è stata oggetto di denuncia. È stato il responsabile dell’Avvocatura regionale, Franco Botteon, a presentare per nome e per conto del presidente Zaia la denuncia-querela. Nel verbale l’avvocato Botteon ha segnalato che in data 21 settembre alle ore 20:59, alla mail istituzionale presidenza@regione.veneto.it, è giunta la missiva in questione e che, come indicato nell’oggetto, minaccia e diffamazione erano indirizzate a Zaia. Nel verbale della polizia il responsabile dell’Avvocatura regionale ha precisato che la casella mail istituzionale è visionata dallo staff presidenziale di circa 10 persone. Dopo quella di settembre sarebbero giunte a Palazzo Balbi altre minacce al governatore. E sembra che ci saranno altre denunce.

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Venezia, per la prima volta sollevato il Mose contro l’acqua alta: piazza San Marco è rimasta all’asciutto

sabato, Ottobre 3rd, 2020

Sono emerse dall’acqua le barriere del Mose, che si è alzato per la prima volta a proteggere la città di Venezia dall’alta marea. L’inizio del sollevamento delle paratoie mobil è iniziato alle 8:35 di sabato e si è completato alle 9:52. L’operazione si è svolta mentre su Venezia pioveva a dirotto, con un forte vento di scirocco. A momento del picco di marea, piazza San Marco è rimasta all’asciutto, a parte una piccolissima pozzanghera. 

A Venezia entra in funzione il Mose per la prima volta

Dunque il Mose ha funzionato, proteggendo Venezia dall’acqua alta. La conferma è arrivata dalla marea, che era prevista a 130 centimetri alle 12 e invece non è andata oltre i 70 centimetri in laguna.

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Mose, al via il sollevamento delle paratoie

sabato, Ottobre 3rd, 2020

03 ottobre 2020 Sono iniziate le operazioni di preparazione che porteranno a breve all’avvio del sollevamento delle paratoie del Mose alle bocche di Porto della Laguna di Venezia. Lo conferma il Provveditore alle opere pubbliche Cinzia Zincone. Per oggi a Venezia, complice il forte vento di scirocco, è prevista un’acqua alta di 130 centimetri. Dalle 7.00 di stamani è interdetta la navigazione alle tre bocche di porto della Laguna di Venezia, per permettere le operazioni di sollevamento delle paratoie.

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“Pur trattandosi di un test funzionale, il più prezioso per l’acquisizione dei dati che servono per la messa a punto del sistema – spiega Zincone – questo evento rappresenta un giorno importante per la città, che comunque si ritroverà libera dalle acque alte grazie al Mose per la prima volta”. Zincone aggiunge di “non poter nascondere, in questo senso, una certa emozione, anche se consapevole dello scopo primario di verifica” dell’operazione.

Maltempo: acqua alta a Venezia, si alza il Mose

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Zaia: «Coi tamponi rapidi la risposta in 5 minuti: noi li abbiamo provati, vanno usati ovunque»

venerdì, Settembre 18th, 2020

di Marco Cremonesi

Zaia: «Coi tamponi rapidi la risposta in 5 minuti: noi li abbiamo provati, vanno usati ovunque»

Il governatore del Veneto Luca Zaia

«Ho parlato mercoledì con il ministro Speranza, gli ho posto la questione del tampone rapido per gli screening in luoghi come le scuole o ovunque servano risposte tempestive». Luca Zaia non fa campagna elettorale. Ma il calendario degli appuntamenti è serrato e passa la giornata tra un incontro e l’altro, con una differenza rispetto al solito: tuona contro chi gli ha hackerato il telefono e i profili WhatsApp e Instagram.

Il tampone che dà il responso in pochi minuti?

«Appunto. Credo sia da inserire in fretta nei protocolli della sanità pubblica: 5 o 6 minuti e sai se sei positivo, senza laboratorio. Tra l’altro proprio per verificarne l’attendibilità in Veneto abbiamo fatto molte prove doppie, sia con il tradizionale che con il rapido: risultati affidabilissimi. Non per nulla oggi ci sono 11 case farmaceutiche internazionali che lo propongono e il prezzo è sceso a 4,5 euro».

Ma il tampone rapido non è già utilizzato?

«Oggi il rapido, ovvero il test antigenico, è accettato per chi proviene da Grecia, Croazia, Malta e Spagna. Ma estendendone l’utilizzo si agevolerebbe enormemente la vita a famiglie e medici».

È d’accordo con il governatore del Piemonte Alberto Cirio che ha vinto la sua battaglia per far misurare la temperatura anche a scuola?

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Coronavirus, 133 positivi a Treviso nell’ex Caserma Serena. Zaia: «Va trattata da zona rossa»

venerdì, Luglio 31st, 2020

di Claudio Del Frate e Silvia Madiotto

Nell’improvviso balzo in avanti di casi di Covid registrato oggi, giovedì, in Italia, il numero maggiore si registra in Veneto. E all’interno del Veneto è Treviso a fare i conti con il risveglio del Covid. Un bollettino diffuso in serata mette a statistica 199 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, 133 dei quali hanno toccato migranti ospitati alla caserma «Silvio Serena», di Casier (Treviso) una struttura che da anni funziona da centro di accoglienza. Qui è stato individuato un nuovo focolaio del virus ma il fatto che i malati siano migranti ha immediatamente incendiato il dibattito politico. Matteo Salvini, intervenuto in mattinata al Senato sul caso Open Arms, ha subito accusato il governo di agevolare la diffusione del virus attraverso la politica dei porti aperti, il, sindaco di Treviso Mario Conte ha annunciato che denuncerà il governo per il «danno incalcolabile» arrecato alla città. In realtà le persone della «Serena» infettatesi non hanno nulla a che vedere con i recenti sbarchi a Lampedusa. Alcuni sono a Treviso addirittura da anni. «Un mega pasticcio, le forme di ospitalità “senza se e senza ma”, a differenza di quelle per chi scappa davvero dalla morte o dalla fame e che va aiutato, causano solo guai. Visti i rischi sanitari, i centri di accoglienza devono essere trattati come zone rosse, senza le scelte dei Comuni», aveva detto ieri il governatore del Veneto, Luca Zaia, come si legge sul Gazzettino, commentando la situazione del Centro di accoglienza allestito all’interno dell’ex caserma Serena.

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Zaia: «Sequenziato il coronavirus proveniente dalla Serbia, ha un’alta carica virale»

lunedì, Luglio 13th, 2020

di Redazione Online shadow

VENEZIA In Veneto nasce un test rapido per accertare i contagi da Covid 19. Lo ha illustrato il governatore della Regione Luca Zaia nella sede della Protezione civile di Marghera, che è tornata a essere la sede di una conferenza stampa sull’emergenza sanitaria. Il governatore ha presentato in questa sede un nuovo test rapido per il coronavirus e che dà risposte in sette minuti. I primi a utilizzarlo sono stati i giornalisti presenti in conferenza stampa.

Il virus «serbo»

«La situazione è sotto controllo in Veneto: il nostro ceppo di virus ha una carica virale in calo, ci preoccupa invece il virus che viene dall’estero, ed è per questo che bisogna intensificare i controlli da chi viene dal Benin, Serbia Kossovo, Moldavia Bangladesh, Congo, Paesi dai quali sono arrivate persone che sono risultate poi infette». Lo ha sottolineato il presidente del Veneto, Luca Zaia nel corso del punto stampa. «L’altra novità è l’abbassamento dell’età media dei positivi, come le due gemelline di quattro anni con la loro mamma provenienti dall’estero», ha spiegato Zaia.

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Mose Venezia, per la prima volta entra in funzione il sistema di 78 dighe mobili

venerdì, Luglio 10th, 2020

Giornata storica a Venezia, dove la laguna è stata chiusa completamente al mare per poter effettuare il primo test completo delle 78 dighe mobili del sistema Mose, per salvare la città dalle acque. Sull’isola artificiale che divide la Bocca di Porto del Lido è stata approntata “una regia” dove si sono seguite le operazioni. Stop completo al traffico marittimo. E’ stato Conte a premere il pulsante per dare il via all’innalzamento delle dighe.

Tanta l’attesa per l’evento. Dopo i 187 centimetri di acqua alta del 12 novembre scorso, c’è stata un’accelerazione dei lavori. L’inaugurazione del Mose è prevista per la fine del 2021.

Conte: “A chi protesta dico auguriamoci funzioni” Conte ha parlato delle proteste per l’opera. “Ci sono movimenti di protesta, la mia sicurezza era preoccupata. Io ho detto ‘andiamo’: è giusto ci sia una visione dialettica. Dico a chi protesta, ai cittadini e agli intellettuali che hanno perplessità: concentriamoci sull’opera, auguriamoci tutti che funzioni”.

“Va completato entro l’autunno-inverno” “Questo Mose – prosegue il premier – va completato e dobbiamo fare in modo che il prossimo autunno-inverno ci sia uno strumento di salvaguardia”. “L’opera – ha ricordato Conte – ha attirato su di sé tante critiche e dibattiti, e’ stata avversata e auspicata, rallentata nella sua esecuzione. Si sono addensati cari episodi di corruzione e malaffare che ne hanno compromesso il funzionamento. Sono episodi deprecabili, non dimentichiamo nulla ma ora concentrarci sull’obiettivo”.

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Venezia, un altro imprenditore positivo al Covid: effettuati 50 tamponi

mercoledì, Luglio 8th, 2020

VENEZIA Positivo al suo arrivo in Africa dove le autorità sanitarie dell’aeroporto lo hanno sottoposto al tampone. La notizia si è diffusa velocemente nel Veneziano e in particolare nella Riviera del Brenta. L’uomo, infatti, è un noto imprenditore di Mira con forti interessi economici e rapporti diplomatici in un Paese africano. Non è tuttavia la frequentazione dell’Africa a destare preoccupazione in Riviera ma è una cena: un evento di una settimana fa – poco prima che l’imprenditore prendesse l’aereo – in un ristorante del territorio a cui l’uomo ha partecipato insieme a molte persone che ora sono sotto la lente d’ingrandimento dell’Usl che ha subito attivato un’indagine epidemiologica con tamponi a tappeto. Anche perché la vicenda è ancora avvolta da chiaroscuri.

La rete di rapporti diplomatici

L’imprenditore è una persona che viaggia molto per lavoro e ha una folta rete di rapporti diplomatici. Ha quindi posto sempre molta attenzione alle regole di distanziamento e al rispetto delle norme anti-Covid sottoponendosi a numerosi controlli. L’ultimo una settimana fa, alla vigilia del viaggio. Ma le analisi avevano dato risultato negativo e così l’uomo ha preso l’aereo senza problemi, convinto di non mettere a rischio le persone che avrebbe incontrato al di là del Mediterraneo. Una volta atterrato, però, i controlli delle autorità sanitarie aeroportuali hanno rivelato alcune anomalie: è scattata quindi la procedura anti-Covid con il tampone che ha dato esito positivo. L’uomo, asintomatico, ha subito contattato il suo medico di base per comunicargli della positività ma anche della partecipazione alla cena di una settimana prima, durante la quale aveva trascorso la serata insieme ad altre persone. Un evento che ha sollevato il panico in Riviera del Brenta: il timore è che possa essersi acceso un focolaio.

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