Archive for Ottobre, 2020

Fisco, torna l’incubo-patrimoniale? Le parole di Giuseppe Conte tolgono ogni dubbio: “In Italia un grande risparmio privato”

sabato, Ottobre 31st, 2020

Sandro Iacometti

Va bene, la Spagna un paio di giorni fa ha introdotto una minipatrimoniale sui redditi più alti per finanziare il piano di aiuti anti-Covid. Certo, è a due passi da noi, ha gli stessi problemi col virus ed è guidata da una coalizione di sinistra. Ma chi l’ha detto che accadrà la stessa cosa pure qui? Giuseppe Conte solo un paio di giorni fa, a domanda diretta, ha spiegato senza alcun indugio che tutti gli interventi del governo sono finalizzati proprio ad evitare un aumento delle tasse. Bene. Ripensandoci, però, il premier aveva detto anche più volte, col suo piglio serio e categorico, che mai ci sarebbe stato un secondo lockdown, mentre ora sembra dietro l’angolo. Un caso, una circostanza imprevedibile dettata dalla furia della pandemia? Sicuramente è così. Eppure, il dubbio resta. Il premier ha passato l’estate ad annunciare per il 15 ottobre, data precisa, non riferimento temporale generico, uno straordinario e dettagliato piano sul Recovery fund. D’altra parte, dopo quel po po di lavoro fatto con gli Stati generali, il progetto per i fondi Ue, praticamente si faceva da solo. Arrivata la metà di ottobre, però, del piano neanche l’ombra. Il governo è riuscito solo ad impapocchiare un po’ di linee guida, su cui, fra l’altro, neanche c’è l’accordo tra i partiti di maggioranza. L’importante è promettere.

INTOPPI TECNICI
Come con i 400 miliardi messi sul piatto per le imprese con il decreto Liquidità. Ricordate? Erano i primi giorni di aprile. Poco dopo si è capito che erano garanzie sui prestiti. Tra l’altro, le erogazioni a inizio ottobre non avevano superato i 100 miliardi. E che dire del decreto Aprile? Pronto «a giorni» per più di un mese, finché non è diventato il decreto Agosto. Stesse rassicurazioni sui soldi della cassa integrazione. Subito in tasca ai lavoratori, era la promessa. Poi si è scoperto che dopo otto mesi ci sono ancora 17mila dipendenti che non hanno visto il becco di un quattrino e circa 300mila domande ancora in attesa. Vabbè, direte voi, ma si tratta di intoppi tecnici, di contrattempi contingenti, di slittamenti dovuti all’emergenza. Fingiamo sia così. Il problema è che finora non c’è stata una promessa che sia stata mantenuta. Degli ultimatum ad Autostrade si è perso il conto. E non parliamo degli esponenti grillini, che minacciano di togliere ai Benetton la concessione da quando è crollato il Ponte Morandi, due anni fa, ma degli avvertimenti fatti direttamente dal premier. Uno, a mezzo stampa, risale alla metà di luglio. L’altro, più recente, è contenuto in una lettera di inizio ottobre. Una settimana, poi la revoca.

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Coronavirus, l’Italia ha la curva peggiore d’Europa: serve una regia condivisa

sabato, Ottobre 31st, 2020

di Carlo Verdelli

Vero, non è come a marzo. È molto peggio. Allora c’era un Paese preso alla sprovvista che, pur pagando un prezzo alto, trovò una compattezza e una compostezza che ci valse la stima del mondo. Adesso, a parte il premier Conte (forse), non ci crede più nessuno che andrà tutto bene. E questa perdita di fiducia collettiva è l’effetto collaterale più grave di un devastante ritorno di fiamma del virus, certamente, ma anche di una tragica impreparazione sia a prevederlo che a gestirlo. Un’anestesista racconta, ed è una voce tra mille e mille: «Quello stanzone così pieno, tutti questi malati proni di cui non puoi neanche vedere i volti, 7 mesi cancellati, tutto troppo triste». Qualcosa di più che triste.

Il virus ci sta usando per riprendere slancio, per moltiplicarsi. Ha bisogno che i nostri corpi entrino in contatto con altri corpi, più siamo e meglio è. Per lui. Trasporti pubblici affollati, con la calca per infilarsi in un vagone della metro o sul predellino di un bus? Magnifico. Sciatori in coda per il primo weekend sulle piste? Perfetto. Spostamenti sui treni locali di gruppi di pendolari, per esempio verso Monza, dove c’è un picco tra i più preoccupanti? Benissimo così. Limitandoci all’Europa, il Sars-Cov-2 è risorto, le Borse affondano, gli Stati arrancano, il nostro purtroppo più di altri. E pensare che avevamo quasi vinto, almeno noi.

Il 2 agosto, contavamo 239 nuovi contagi e 8 morti. Eravamo in salvo. La cura italiana aveva funzionato. E allora, invece di lavorare come matti per rafforzare le difese, ci siamo messi a cantare e ballare, abbiamo rimandato di applicare il tanto che la prima ondata ci aveva insegnato, di colmare le mancanze strutturali che avevano contribuito allo sconquasso. Le gare per la fornitura di tamponi rapidi e per il potenziamento delle terapie intensive sono partite il 29 settembre e il 2 ottobre, quando i buoi erano già fuori dalla stalla, la burocrazia rallentava il rallentabile, e si lasciava che si spegnesse la già flebile sintonia tra governo centrale e Regioni.

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Covid Milano, nuovo lockdown da lunedì 2 novembre: l’ipotesi del governo

sabato, Ottobre 31st, 2020

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Covid Milano, nuovo lockdown da lunedì 2 novembre: l'ipotesi del governo

Zone rosse, limitazione dello spostamento tra Regioni e chiusura di alcune attività nelle aree dove più si è impennata la curva dei contagi. Sono queste le nuove misure che il governo potrebbe prendere nelle prossime ore per provare a piegare la curva del Covid-19. Il piano è partire dalle città metropolitane. Milano e Napoli, ma anche Bologna, Torino e Roma sono le «osservate speciali», che rischiano di finire in lockdown. Il fronte del rigore nel governo si rafforza sull’onda dei numeri (qui l’ultimo monitoraggio dell’Iss, qui il bollettino più recente) e spinge per fermare anche le scuole e sospendere le lezioni in presenza in tutta Italia, anche per elementari e medie. «A difendere la scuola è rimasta solo Lucia Azzolina», è il commento sconsolato di un esponente del M5S al termine del vertice serale a Palazzo Chigi. Giuseppe Conte era determinato ad attendere ancora qualche giorno, per poi procedere con un nuovo Dpcm tra l’8 e il 9 novembre. Ma il virus corre troppo, aspettare si fa sempre più rischioso e nell’entourage del presidente del Consiglio ammettono che «la situazione epidemiologica cambia in fretta». Nessuno se la sente di escludere che presto, prestissimo il governo si veda costretto a mettere nero su bianco leregole di una nuova stretta.

Il rischio lockdown

Con i dati preoccupanti del monitoraggio settimanale anche la prospettiva del lockdown nazionale, la più estrema e temuta, è tornata sul tavolo. In Parlamento gira con forza la voce che già lunedì l’Italia potrebbe trovarsi «come la Francia», tutto chiuso o quasi. Ma il ministro Francesco Boccia smentisce: «Sono sciocchezze». Il responsabile degli Affari europei, Enzo Amendola, conferma che Conte vuole a ogni costo evitarlo: «Faremo di tutto per escluderlo». Però lascia aperta la porta al giro di chiave più duro: «Se sarà necessario ci assumeremo l’onere della scelta».

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Firenze, la manifestazione: cariche e tensione, notte di violenza in centro

sabato, Ottobre 31st, 2020

di LUDOVICA CRISCITIELLO

Firenze, 31 ottobre 2020 – Cariche della polizia, lanci di bottiglie e di molotov, danni per le strade, persone ferite: una notte di violenza nel centro storico di Firenze quella tra venerdì e sabato. La manifestazione non autorizzata per la quale c’erano stati timori di infiltrazioni è effettivamente mutata in una battaglia, con i manifestanti che hanno assaltato le forze dell’ordine. Tre cariche principali, tutte tra via Calzaiuoli, piazza della Repubblica e via Strozzi. Alcune decine i fermati, ci sono anche alcuni agenti feriti. Il primo bilancio delle forze dell’ordine riferisce di un migliaio di partecipanti che si sono spostati in piccoli gruppi.

Il corteo non era autorizzato ed era stato messo in piedi con un tam tam sui social. Non precisate le sigle che hanno organizzato. Nella locandina girata sui gruppi whatsapp si indicava tra gli organizzatori “Vox Italia”, formazione politica che però si è detta completamente estranea alla serata. Una manifestazione che si inseriva nell’ambito delle proteste, in corso in questi giorni in tutta Italia, contro le chiusure per le misure anti-covid e la crisi economica innescata dal coronavirus. Una dozzina le persone fermate per gli scontri. 

Gravissimo il lancio di bombe molotov, avvenuto a tarda sera in via dell’Albero, nei dintorni di piazza Santa Maria Novella. Le molotov sono state lanciate contro mezzi della polizia. Quattro le persone di area antagonista fermate, sono sospettate di aver lanciato loro gli ordigni.

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Un Paese sospeso aspettando il lockdown. Se non si può evitare, facciamolo subito

sabato, Ottobre 31st, 2020

di PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

“Quello che devi fare fallo presto”. Mancavano tre giorni a una Pasqua di molti anni fa, e così un giovane predicatore ebreo si rivolse a uno dei dodici amici che erano a cena con lui. Ascoltate queste parole, Giuda Iscariota uscì dal cenacolo e andò verso il tempio per incassare i trenta denari. Quando ormai un fatto appare come inevitabile, l’attesa ne aumenta gli effetti negativi ed è il caso di fare presto. E’ una legge della vita, valida da sempre.

Così adesso questa strano indugio per qualcosa che abbiamo compreso capiterà, questa drole de guerre al nuovo lockdown, nazionale o regionale che sia, accresce in tutti l’angoscia. Una mancanza di chiarezza micidiale per una serrata prima minacciata, poi esclusa, poi buttata là a pezzetti che accresce la paura e già di per sé produce danni. Prendete il Natale, inteso come industria, evento da un paio di miliardi di fatturato: è tutto fermo. Un vedo-non vedo, quello del governo sul lockdown, che potrebbe anche apparire una sottile strategia comunicativa: verrà il giorno in cui Conte lo dichiarerà e allora sembrerà una liberazione. “Finalmente”, dirà qualcuno. “Meno male”. Applausi.

Ieri è stato il ministro Enzo Amendola, uno che apre bocca solo quando ha qualcosa da dire, che parlando di lockdown ha spiegato “faremo di tutto per escluderlo, ma se sarà necessario ci assumeremo l’onere della scelta, così come abbiamo fatto a marzo”. Un modo per dire che il “tutti a casa” certamente ci sarà, si tratta solamente di stabilirne i tempi e le forme. Magari iniziando a chiamarlo con un altro nome, strategia che in Italia ha sempre funzionato dai tempi in cui con un referendum fu abolito il ministero dell’Agricoltura per far nascere il giorno dopo quello delle Politiche agricole. Adesso il modo dolce per identificare il lockdown è “scenario 4”.

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“Situazione grave: indice Rt a 1.7. In 11 Regioni il rischio è elevato”

venerdì, Ottobre 30th, 2020

Francesca Galici

Il report settmanale Iss, come prevedibile, disegna uno scenario in peggioramento per l’Italia.

L’indice Rt è salito a 1.7, solo una settimana fa era a 1.5, e i nuovi casi di coronavirus sono in aumento in tutto il Paese. Dal nuovo bollettino emerge che ogni regione del Paese sta subendo delle criticità e l’unica a non mostrare, al momento, situazioni particolarmente preoccupanti è il Molise. A differenza della prima ondata, dove l’epidemia era concentrata in poche aree, questa volta si assiste a un peggioramento diffuso su tutto il territorio, in alcune parti con livello di gravità molto elevato. È ancora presto per valutare il funzionamento del dpcm del 25 ottobre ma l’incidenza è passata da 146,2 casi ogni 100 mila abitanti a 279,7 ogni 100 mila abitanti.

IL GIORNALE

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Coronavirus, ultimi dati: in Italia record di nuovi casi (31.084) e tamponi (215.085). +199 decessi e +95 terapie intensive

venerdì, Ottobre 30th, 2020

Oltre 3mila nuovi casi in Veneto, impennata in Toscana e Umbria, crescita in Puglia: anche oggi 30 ottobre non si arresta la diffusione del Coronavirus in Italia

Coronavirus: come viaggia nell’aria con un colpo di tosse

ILSOLE24ORE

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Terremoto di magnitudo 7 nell’Egeo, 4 morti e oltre 150 feriti: edifici crollati e persone sotto le macerie a Smirne

venerdì, Ottobre 30th, 2020

Un terremoto di magnitudo 7 si è verificato nel mar Egeo. In Turchia almeno quattro persone sono morte e oltre 150 sono rimaste ferite. Il sisma è stato avvertito in diverse province turche, compresa Istanbul, in alcune isole greche e anche ad Atene. Alcuni edifici sono crollati a Smirne, dove un numero imprecisato di persone è finito sotto le macerie: decine di loro sono state estratte vive. Segnalato anche un mini-tsunami con onde di circa un metro.

Crolli nell’isola di Samo – La scossa, registrata in mare a nord di Samo, ha fatto crollare la parte anteriore della chiesa della Panagia Theotokou a Karlovassi, una delle località turistiche dell’isola greca. A Vathi, un altro centro isolano, sono crollate delle case disabitate. Gli abitanti dell’isola si sono riversati in strada in preda al panico, ma al momento non si segnalano morti o feriti.

Smirne, l’appello delle autorità: “Non rientrate a casa” – La Protezione civile turca (Afad) ha invitato gli abitanti di Smirne a non rientrare negli edifici che appaiono danneggiati e da cui erano fuggiti a seguito del forte terremoto. La popolazione era scesa in strada in massa.

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La “profezia” di Bertolaso “Cosa accade tra 15 giorni” ​E spunta ipotesi lockdown

venerdì, Ottobre 30th, 2020

Martina Piumatti

AncheGuido Bertolaso la vede molto dura. Secondo l’ex capo della Protezione civile e consulente del governatore Fontana per l’emergenza coronavirus in Lombardia, il mezzo lockdown imposto con l’ultimo Dcpcm non basta per frenare l’impennata di contagi.

E, intervistato da Il Corriere della sera, non usa mezzi termini. “Credo che sarebbe meglio fermare del tutto il Paese per un mese, subito, siamo ancora in tempo. Con uno stop generale, da un lato potremmo cercare di arrestare la diffusione, dall’altro permetteremmo al sistema di riorganizzarsi. Resettiamo l’Italia, senza aspettare di vedere se le nuove misure sono state efficaci”.

Perché ora è peggio di marzo

I diagrammi dei conatgi Covid fanno paura. E le previsioni anche. In assenza di misure ancora più drastiche la curva di positivi, ricoveri e morti avrà “un’impennata insostenibile”. Secondo Guido Bertolaso, a metà novembre saremo come a fine marzo. Anzi, peggio. Perché mentre in primavera l’epidemia riguardava Lombardia e Veneto, ora dilaga in tutta Italia, colpendo anche le aree risparmiate durante la prima ondata. “Il virus si è sparpagliato ovunque, anche le Marche non sono messe bene”, osserva l’ex capo della Protezione civile da Civitanova dove, dopo quello del Portello, ha curato la progettazione di un Covid Center di terapia intensiva appena riaperto.

Il nodo sanitario

I segnali d’allarme ci sarebbero già tutti. Dal servizio sanitario con l’acqua alla gola alla carenza di letti in ospedale e in terapia intensiva, al taglio di sale operatorie e reparti ordinari fino alla scarsità di medici qualificati per rispondere all’emrgenza incalzante. “Va bene, a marzo siamo stati colti di sorpresa. Adesso no”, tuona Bertolaso.

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Piazza Pulita, Massimo Galli: “Abbiamo capito finalmente come gli asintomatici trasmettono il virus”

venerdì, Ottobre 30th, 2020

“Abbiamo capito perché la persone asintomatiche, che non tossiscono o starnutiscono, riescono comunque a essere superdiffusori del virus“. Lo ha rivelato Massimo Galli, primario di malattie infettive all’ospedale Sacco di Milano, durante il suo intervento a Piazza Pulita su La7: “Come osservato in un Paese anglofono, dire in modo consecutivo ad alta voce “stay healthy” (stai bene), che sembra un po’ il nostro stai sereno, è sufficiente per poter trasmettere a una distanza ragionevole il virus”. Nei mesi scorsi Galli, così come tanti altri esperti in materia, aveva detto che bisognava imparare a convivere con il Covid. Ma la situazione adesso è peggiorata, infatti le parole del primario del Sacco sono cambiate: “Dobbiamo riuscire a frenare il virus, perché altrimenti signori davvero torneremo a vedere certe immagini che non vorremmo vedere”. 

Il conto delle elezioni di settembre: Galli lascia Formigli a bocca aperta: vietato votare | Video
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