Scuola, partenza difficile: al via senza 200 mila insegnanti

Le supplenze

Ma quando arriveranno queste supplenze? Le previsioni non sono rosee. «L’algoritmo ha fallito ancora — spiega D’Aprile — perché ad esempio sulle precedenze ha di nuovo funzionato in modo sbagliato, nonostante al ministero lo avessimo fatto presente». Come funziona? «La verifica dei titoli viene fatta all’atto dell’assunzione, per cui se i candidati dichiarano titoli e servizi in più rispetto a quelli reali le graduatorie vengono falsate — spiega —. Intanto la scuola assume, fa la verifica nella migliore delle ipotesi nei primi 10 giorni di servizio, scopre che il punteggio è sbagliato, licenzia. L’avente diritto con il punteggio esatto, intanto, magari è andato in altra sede e non in quella spettante più vicina a casa. Ed ecco il balletto degli insegnanti e il contenzioso». In precedenza la verifica veniva effettuata a monte, prima della nomina.

Ma ci sono ritardi anche su altri fronti: in alcune Regioni, come il Lazio, non si può procedere alle supplenze prima di aver effettuato le nomine in ruolo dei docenti di sostegno specializzati e dei precari che hanno effettuato tre anni di servizio e superato il concorso straordinario. Nomine che stanno effettuando solo in questi giorni. Poi ci sono regioni, come Umbria e Molise, dove le graduatorie sono state pubblicate e ritirate o rettificate dopo poche ore perché sbagliate. «Iniziamo l’anno scolastico con migliaia di precari, tante cattedre vuote e tanti posti scoperti tra collaboratori scolastici e personale di segreteria — conclude Francesco Sinopoli, Cgil —. Bisognava confermare l’organico Covid».

CORRIERE.IT

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