Strappo del Leone rischi per il Paese

Fin dal primo board è emerso un equilibrio delicato: Caltagirone ha votato contro Donnet ma ha confermato la fiducia al presidente Sironi che, oggi, ha un ruolo delicatissimo. Il tempo delle trattative, con l’offerta alla minoranza di una poltrona nei comitati, è sfumato in fretta: la decisione di eliminare l’organismo dedicato alle fusioni, quello più “politico”, è stata interpretata come uno schiaffo, una lettura che da Trieste respingono. Adesso, a mesi di distanza dall’assemblea di Mediobanca che si preannuncia come il prossimo grande spartiacque, conta poco. I mercati, soprattutto in queste settimane complesse, chiedono a entrambi i contendenti uno sforzo in nome della stabilità. Peccato che, nel “Romanzo Generali”, sembri difficile da contemplare.

LA STAMPA

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