Lega e Fi contro Meloni: “Non è lei la leader”

ROMA. Non ha voglia di litigare Matteo Salvini, «cerco di unire superando le divisioni che in questo momento non servono a niente e a nessuno», ma con Giorgia Meloni la distanza è sempre più ampia. La presidente di Fratelli d’Italia, in un’intervista pubblicata ieri su La Stampa, aveva dichiarato che sarebbe toccato a lei «dare le carte» e di essere «pronta a governare». Il leader della Lega, competitore di lungo corso nella partita della leadership, le ha risposto ieri: «Queste parole le lascio giudicare ai cittadini quando voteranno. Ognuno ha le sue ambizioni, io un anno da ministro l’ho fatto e penso che gli italiani se lo ricordino. Sono i cittadini a decidere».

Passati i giorni degli abbracci a favore di telecamere e delle accuse ai giornali che «inventano dissidi tra di noi», i due leader della destra italiana sono ormai su posizioni che appaiono, almeno per ora, inconciliabili. Salvini considera che Fratelli d’Italia sia ormai in un angolo, anche per scelta della stessa Meloni e così tenta di disegnare una strategia comune con l’altro alleato rimasto, Forza Italia. Dopo la visita ad Arcore degli scorsi giorni, il dialogo tra i partiti non è mai decollato davvero. Berlusconi ha ascoltato la proposta di Salvini di fondare una casa comune sull’esempio del partito repubblica americano e, dopo aver ricordato di essere il primo ad averne parlato alcuni anni fa, ha posto una serie di condizioni, la prima della quale è l’appartenenza del futuro partito unico del centrodestra al Partito popolare europeo (anche se il progetto potrà realizzarsi solo con la prossima legislatura comunitaria). Altro punto in discussione è quello sulla legge elettorale, l’ipotesi del proporzionale sta prendendo sempre più forza anche tra gli azzurri.

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