Sabrina Ferilli e il non-monologo a Sanremo: “Sono qui per la mia storia, e ho scelto la leggerezza che non è superficialità”

Altra ipotesi, “la bellezza, quella più profonda, quella interiore, delle imperfezioni fisiche, ma io sono quattro giorni che magno radici per entrare in questo vestito, non avrei avuto credibilità. La bellezza càpita, è vero, ma ce se lavora pure parecchio. Allora – continua – avrei potuto parlare di amori, quelli asfissianti, delle dipendenze amorose, mi sembrava interessante, ma poi ho pensato che Amadeus ha il profilo social di coppia, se non sono dipendenze quelle… E pure Morandi senza Anna non riesce a postare niente su Instagram, quest’anno appena si è mosso da solo un altro po’ lo squalificavano”.

(agf)

“Allora – continua l’attrice – ho pensato a problemi più importanti, il femminismo, la body positivity, l’inclusione, ma io penso che per parlare di questi argomenti bisogna che lo faccia chi ci si sporca le mani, studia, conosce e da palcoscenici meno scintillanti di questo. Sono molto rispettosa delle competenze altrui. E invece sui social non c’è persona che non faccia un commento su qualsiasi cosa”. Ci sono anche i temi come “il riscaldamento globale, la sovrappopolazione, la disparità salariale… ma perché la presenza mia deve per forza essere legata a un problema grosso, cosmico? Io sto qua per il mio lavoro, le mie scelte, la cosa migliore che mi poteva accompagnare su questo palco è la mia storia, credo che sia la cosa più bella che possa accompagnare le donne ovunque”.

“Non è che non sappia quante cose ci sono da cambiare, da aggiustare, ma io sto nella mia linea, ho scelto la strada della leggerezza. In tempi così pesanti bisogna planare sulle cose con un cuore senza macigni, la leggerezza non è superficialità”.

REP.IT

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