Green pass ridotto a 7 o 5 mesi e tampone obbligatorio ai vaccinati per gli eventi: le ipotesi per la stretta del governo
Validità ridotta
Alcuni Stati europei hanno diminuito la durata dell’intervallo tra
seconda e terza dose di vaccino rispetto ai cinque mesi stabiliti dalle
agenzie regolatorie. L’Italia pensa
invece di ridurre la validità del green pass rafforzato dagli attuali
nove mesi a sette, se non addirittura a cinque come suggerisce il
ministro Brunetta. La misura potrebbe dare un’ulteriore spinta
alle vaccinazioni, eppure non tutto il governo è favorevole. «Non è
scontato che si decida di ridurre la durata del green pass», anticipa un
ministro rivelando il timore di spiazzare gli italiani che si sono
vaccinati contando su un pass di lungo periodo per partecipare alla vita
sociale.
Feste e discoteche
Sono i luoghi ritenuti maggiormente a rischio perché è difficile
mantenere il distanziamento e, per bere e mangiare, si toglie la
mascherina. Attualmente si entra con il green pass rafforzato (vaccinati
e guariti) ma nel governo si ragiona sull’ipotesi di imporre anche un tampone negativo già dal 27 dicembre, in tempo per il Capodanno.
Mascherine all’aperto
Diversi ministri spingono per reintrodurre su scala nazionale
l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Però la misura non
convince il presidente Draghi, che preferisce lasciare la decisione ai sindaci e ai governatori.
Centri commerciali
Allo studio c’è invece un possibile filtro per i centri commerciali che
possa impedire gli assembramenti. I tecnici stanno valutando
l’opportunità di rendere obbligatorio almeno il green pass base come già
accade per treni, aerei e mezzi di trasporto pubblico. L’alternativa
potrebbe essere quella di contingentare gli ingressi come già accade nei
grandi magazzini.
Le case private
Nessuna misura può essere adottata per le abitazioni private, ma è probabile che i nuovi provvedimenti siano accompagnati da una «raccomandazione forte ad evitare situazioni di rischio», soprattutto in occasione delle festività, come del resto ha già fatto ieri il ministro della Salute Roberto Speranza intervenendo a Che tempo che fa su Rai3 con un appello ai cittadini.
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