Il rush finale della manovra

ENTI LOCALI: metropoli in dissesto, pronti 2,6 miliardi
I comuni capoluogo di città metropolitane in dissesto potranno contare dal 2022 al 2042 su un contributo complessivo dello Stato di 2,67 miliardi (di cui 150 milioni nel 2022). L’erogazione è subordinata alla sottoscrizione entro il 15 febbraio del 2022 di un accordo tra il premier e i sindaci per il ripiano del disavanzo. Il riparto è previsto entro il 31 marzo 2022. La misura interessa di città metropolitane che presentano un disavanzo procapite superiore a 700 euro risultate dai rendiconti del 2020 a partire da Napoli, Torino, Palermo e Reggio Calabria. Per reperire le risorse a questo scopo, i comuni potranno fare affidamento su misure di spending review, sulla riscossione e, se necessario, sull’eventuale aumento dell’addizionale Irpef o delle tasse di imbarco portuali e aeroportuali. Più in generale Regioni e Province autonome e Comuni avranno tre mesi in più, fino al 31 marzo, per pubblicare sui propri bollettini la misura delle addizionali regionali e comunali all’Irpef per il 2022 in modo da consentire di adeguare le legislazioni degli enti locali alle modifiche di scaglioni e aliquote dell’Irpef.

I SETTORI IN CRISI: turismo, spettacolo e auto, nasce un fondo dedicato
Arriva un fondo da 150 milioni nel 2022 per il sostegno «agli operatori economici del settore del turismo, dello spettacolo e dell’automobile, gravemente colpiti dall’emergenza Covid». Il fondo è istituito presso il ministero dello Sviluppo economico: entro 60 giorni dall’entrata in vigore della manovra i ministeri dello Sviluppo, della Cultura, del Turismo e dell’Economia definiscono le modalità di assegnazione e le procedure di erogazione delle risorse «nel rispetto delle norme Ue sugli aiuti di Stato» legati all’emergenza Covid.

Per assicurare interventi funzionali alle celebrazioni del Giubileo del 2025 a Roma è invece prevista la nomina di un commissario straordinario del governo (Draghi ha già indicato per questa funzione il sindaco di Roma Roberto Gualtieri) che resterà in carica fino al 31 dicembre 2026. Per gli oneri correlati alla gestione commissariale è autorizzata la spesa di 500.000 euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 per un totale di 2,5 milioni di euro.

SOFTWARE E BREVETTI: tassazione agevolata, cambia il “Patent box”
Sull’onda delle proteste di Confindustria il governo ha deciso di riscrivere anche la disciplina del «Patent box» (il regime di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, brevetti industriali, marchi d’impresa, disegni, ecc.) contenuta nel Dl fisco appena approvato in via definitiva dalla Camera. Le nuove misure prevedono l’incremento della maggiorazione dal 90% al 110% escludendo però i marchi d’impresa (ed il settore moda e Confindustria per questo protestano), ridisegnando il regime transitorio ed eliminando il divieto di cumulo col credito d’imposta in ricerca e sviluppo. Si prevede poi che la maggiorazione possa essere applicata ad alcune spese a decorrere dal periodo di imposta in cui l’immobilizzazione immateriale ottiene un titolo di privativa industriale, fino ad un massimo di 8 anni d’imposta antecedenti a quello in cui si ottiene il titolo. Viene, quindi, introdotto un meccanismo che consente di recuperare il beneficio non utilizzato esclusivamente in relazione alle spese di ricerca e sviluppo che, ex post, hanno dato vita a un bene immateriale.

LA STAMPA

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