Giorgia Meloni: “Non so ancora se voterei Draghi. Elezioni necessarie in ogni caso”

Annalisa Cuzzocrea

Dice Giorgia Meloni che quando Sergio Mattarella lascerà il Quirinale, la legislatura dovrà concludersi. Il mandato di un governo di unità nazionale affidato a Mario Draghi è – secondo la leader di Fratelli d’Italia – strettamente legato alla figura dell’attuale capo dello Stato.

Nonostante le vostre divergenze, prende corpo l’idea che con Mario Draghi al Quirinale sarebbe più facile per lei diventare presidente del Consiglio. Come se la figura del premier potesse rassicurare l’Unione europea, spaventata da alcune posizioni della destra italiana. Cosa pensa di questo scenario?

«Ragioniamo come se fossimo una colonia e non una nazione sovrana. Trovo spaventoso che l’Europa possa avere voce in capitolo su chi ci deve rappresentare. Quanto a Draghi, è una persona dotata di grande autorevolezza, ma oggi non ho gli elementi per dire come voterebbe Fratelli d’Italia davanti a una sua candidatura al Quirinale. È stucchevole questo dibattito con un convitato di pietra che deve ancora chiarire quali siano le sue intenzioni. Poi sia chiaro, per me le elezioni non sarebbero necessarie solo nel caso che Draghi andasse al Quirinale, ma in ogni caso, perché credo che il mandato del premier sia strettamente legato alla figura di Mattarella. Con un nuovo presidente della Repubblica si dovrebbe tornare a elezioni, chiunque egli sia».

Matteo Salvini oggi ha detto che Draghi deve restare premier, non può prorogare lo stato d’emergenza e subito dopo andarsene

«Capisco quello che dice Salvini, ma non credo si opporrebbe al ritorno alle elezioni. Poi sul governo Draghi, come si sa, Fratelli d’Italia e gli alleati hanno dall’inizio differenti punti di vista».

Alla domanda sul presidente patriota aveva risposto che ce ne sono 60 milioni.

«Non l’avevo letta, ma mi ha fatto pensare che una mia frase così innocente, banale se vogliamo – e cioè che vorrei un presidente che tutelasse l’interesse della nazione e amasse la patria – abbia destato tanto scalpore. Pensi come siamo messi».

Enrico Letta ha postato la foto di Sandro Pertini, presidente e patriota perché partigiano.

«Equivale a dire che non hanno un patriota vivente?».

Il prossimo capo dello Stato dovrebbe essere eletto da tutto il Parlamento?

«Il metodo da perseguire deve essere sicuramente inclusivo, più persone rappresenta e meglio è. Con un ragionamento serio e aperto si può arrivare a personalità che vengono elette da una ampissima maggioranza, ma se si parte dalla presunzione che debba rappresentare sempre la stessa famiglia politica, cioè la sinistra, come se tutti gli altri fossero inadeguati, non ci siamo. Non dico debba essere per forza di centrodestra, ma io vorrei un arbitro capace di far rispettare le regole e ragionare solo nell’interesse della nazione».

Secondo il sottosegretario Francesco Paolo Sisto se si eleggesse Berlusconi i processi contro di lui si dovrebbero fermare. Crede sia giusto?

«Non so cosa accadrebbe, ma penso che Berlusconi sia stato l’uomo più processato della storia d’Italia, e non credo che in questo non abbia avuto un ruolo il suo impegno politico. Al mio identikit corrisponde, poi bisogna vedere se ci sono i numeri perché quelli del centrodestra non bastano. È importante, però, che siamo consapevoli di poter esercitare una golden share. Dobbiamo essere all’altezza».

Siamo dentro a un inaspettato scontro tra Draghi e la commissione europea. Ha ragione il presidente del Consiglio, i tamponi e le quarantene per chi arriva in Italia sono misure necessarie a proteggerci o sono penalizzanti dal punto di vista economico?

«È penalizzante perché a farlo siamo solo noi. E non mi sembra che i principali Paesi europei ci stiano copiando. Io sono stata la prima a chiedere una maggiore attenzione rispetto al contagio di ritorno, cioè per chi entra o torna in Italia, ma prima il governo ha detto che i vaccini garantivano la libertà e adesso dice che non bastano. Il Green pass era pensato dalla Ue per favorire la libera circolazione, ed era prescritto nella norma europea che non si creasse discriminazione tra vaccinati e non. L’Italia lo ha usato per fare l’esatto contrario. E poi la sinistra dice che le norme europee vengono prima di quelle nazionali. Evidentemente, solo per la Polonia».

Stiamo affrontando una nuova ondata della pandemia con numeri di morti e malati che aumentano e la variante Omicron in arrivo. Ci sono delle ragioni precise per le decisioni del governo, non crede?

«Intanto pare che Omicron sia meno aggressiva e che i vaccini la affrontino con efficacia, se non il contagio almeno l’aggravarsi della malattia. Intere nazioni hanno dimostrato che c’era un altro modo di procedere».

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