G20, «Fare tutto da soli non è possibile». Draghi apre al multilateralismo

di Marco Galluzzo

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È il padrone di casa, alla sua prova più difficile a livello internazionale cerca un accordo sul clima che possa fare del G20 non solo una vetrina ben riuscita. Anche per questo Mario Draghi si presenta di fronte ai venti leader del summit con un messaggio che è un appello accorato: non possiamo più fare da soli, le sfide globali si affrontano insieme, «il multilateralismo è la migliore risposta ai problemi che affrontiamo oggi. Per molti versi, è l’unica soluzione possibile. Ed è splendido vedervi tutti qui dopo questi anni difficili».

È il primo grande vertice in presenza dopo quasi due anni , può essere una tappa verso una ricostruzione delle relazioni internazionali che per il premier italiano non possono non mutare dopo la lezione della pandemia, la crisi economica che ne è seguita, gli effetti globali sulle diseguaglianze che il mondo sta sperimentando. Per questi motivi il leit motiv è incentrato sul concetto di un nuovo multilateralismo: «Dalla pandemia, al cambiamento climatico, a una tassazione giusta ed equa, fare tutto questo da soli, semplicemente, non è un’opzione possibile», rimarca Draghi, che invita i partner a «fare tutto ciò che possiamo per superare le nostre differenze e a riaccendere lo spirito che ci ha portati alla creazione e al rafforzamento di questo consesso».

Ed in effetti qualcosa si muove, i 20 leader sono d’accordo nel sottoscrivere l’accordo globale sulla minimum tax per i colossi dell’economia mondiale. Ma si cerca una strada comune anche nella sfida contro la pandemia, una sfida che per Draghi rafforza l’esigenza di «un nuovo modello economico che stiamo costruendo».

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