“Salario minimo, non serve una legge”: Cisl e Uil respingono l’apertura di Landini

Secondo Sbarra «l’Europa sta ponendo il tema del salario minimo perché in alcuni paesi, negli anni, la contrattazione è stata smontata, distrutta, avvelenata, e lì che é necessario che intervenga la legge. Ma nel nostro paese questo tema non esiste – ha aggiunto – perché abbiamo tantissimi contratti che arrivano a coprire tutta la popolazione lavorativa, ed ora dopo i rider stiamo facendo accordi per applicare il contratto di merci e logistica».

Per dirla con Bombardieri «in Italia, il salario minimo già esiste: è quello dei minimi contrattuali. Basterebbe applicare i contratti, dunque, per avere redditi dignitosi per tutte le lavoratrici e i lavoratori», mentre «un salario fissato per legge non terrebbe conto di tante specificità e rischierebbe di determinare un livellamento verso il basso inaccettabile. Noi, invece, vogliamo che i salari aumentino e lavoriamo in questa direzione».

A scanso di equivoci ieri Tridico ha spiegato che «l’idea di introdurre un salario minimo non è contro il sindacato. Anzi, è completamente integrato» e quindi s’è detto «consapevole della necessità di una legge sulla rappresentanza e del fatto che la contrattazione a quel punto debba valere erga omnes. Sotto però un certo livello lo Stato dice che non è dignitoso lavorare e per questo serve anche una legge». 

LA STAMPA

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