Draghi difende la linea Ue sulla Cina: “Serve realismo, bisogna cooperare”

In questo senso, il realismo del premier prevede anche un tentativo di disgelo con Erdogan, che oggi ritroverà al vertice della Nato di Bruxelles per la prima volta dopo averlo definito un dittatore. «Il ruolo della Turchia è importantissimo – sostiene –. Deve e vuole rimanere un partner affidabile dell’Alleanza atlantica». Il premier nega, invece, che ci sia una candidatura italiana per la guida della Nato dal 2022. Piuttosto, secondo il premier, la leadership dell’Italia va misurata con gli ambiziosi impegni internazionali che ha alla guida del G20 e, con Londra, della conferenza sul clima Cop26. Lì, annuncia Draghi, si potrebbe arrivare a discutere di una tassa per quei Paesi che insisteranno a usare energie fossili, imposta a compensazione degli evidenti vantaggi che avrebbero sui costi di produzione. La Libia è l’altra sfida per la leadership italiana. Anche questo è stato argomento nel confronto con Biden. Il premier italiano appare fiducioso che gli Stati Uniti possano tornare a dare una mano in Nord Africa, e l’Onu potrebbe ritrovare un ruolo. Per garantire sicurezza e per allontanare dal terreno i mercenari siriani, i soldati turchi e russi. Draghi, con franchezza, li cita uno dopo l’altro.

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